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cronaca

Fast Food: un business da quasi 200 miliardi di dollari negli Stati Uniti

Solo negli Stati Uniti, l’industria dei fast food vale circa 198,9 miliardi di dollari; un numero previsto in crescita entro il 2020, quando il valore del settore dovrebbe superare i 223 miliardi. Un ramo della ristorazione che vanta alcuni dei brand più noti a livello mondiale, primo fra tutti McDonald’s, che si aggiudica il titolo di top player del mercato, con un risultato complessivo di quasi 98 miliardi di dollari. Il competitor più vicino è Starbucks, che si distacca però di molto, restando fermo a 44 miliardi circa.

 

E mentre negli USA i fast food sembrano essere avviati su un percorso di crescita inarrestabile, anche in Europa l’offerta di questa particolare tipologia di ristorazione trova riscontri molto positivi.  Un’indagine condotta da Dalia Research sugli stili di consumo alimentare dei cittadini dei quattro principali Paesi europei (Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna), ha messo in luce che le richieste di “American burgers” è sempre più forte.

 

 

In tutti i Paesi nei quali è stata condotta l’indagine, gli hamburger americani rientrano nella top five degli alimenti più desiderati. In Germania arrivano addirittura al primo posto, con il 22% dei rispondenti che dichiara di voler consumare con maggiore frequenza questa tipologia di prodotto.

Ma è interessante anche guardare alle altre categorie selezionate: il “chinese food” è particolarmente apprezzato in tre dei quattro Stati nei quali è stata condotta la ricerca, ed è addirittura primo in Gran Bretagna (con il 28% delle preferenze).

Buono il risultato anche dei prodotti locali, che si posizionano al secondo posto delle richieste in Germania e Spagna e al primo posto in Francia. Un risultato che non stupisce, se pensiamo che negli ultimi anni l’attenzione del consumatore alla qualità è aumentata notevolmente, traducendosi in una maggiore richiesta per prodotti del territorio.

I dati sono stati diffusi da Statista (per maggiori informazioni vedi qui).