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finanza

Gli incroci pericolosi vigilati dalla Bce. Chi controlla chi nell’Eurozona?

Chi detiene che cosa nell’Eurozona? Oppure, chi controlla chi? Da ieri lo si può capire in modo pressoché immediato grazie ai nuovi grafici interattivi pubblicati sul sito della Bce, nei quali si intrecciano le dinamiche di investimento e finanziamento fra i vari attori finanziari presenti sui mercati: stato, banche, imprese, famiglie, assicurazioni, fondi pensioni e altre istituzioni finanziarie, residenti anche nel resto del mondo.

Selezionando fra le voci relative a depositi, titoli o prestiti a breve e medio lungo termine, azioni quotate e quote di fondi di investimento è possibile avere un colpo d’occhio sullo scambio dei flussi relativo a ciascuna delle attività o passività appena ricordate. Non è possibile ottenere il dettaglio per ciascun Paese dell’Eurozona, ma si possono confrontare tutte le grandezze in modo dinamico nel tempo a partire dalla fine del 2013 e con cadenza trimestrale.

Curioso che per lanciare la nuova iniziativa su twitter l’Eurotower abbia deciso di evidenziare il flusso che lega l’ammontare dei titoli di Stato a lungo termine alle banche: uno degli “incroci pericolosi” più volte sottolineato dalla stessa vigilanza Bce. Quel valore, di poco superiore ai 3mila miliardi di euro nel terzo trimestre 2016, rappresenta il 44,7% delle attività a lungo termine detenuto dagli istituti di credito e il 35,3% dei bond sovrani emessi nell’Eurozona ed è soprattutto in continua crescita (erano 2,2 miliardi a fine 2013). E’ vero che gran parte di questo rialzo è legato al quantitative easing, ma quella scelta, forse, non è casuale.

L’info interattiva è a cura della Bce e si trova sul loro sito