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tecnologia

Connessioni a banda larga: Italia in fondo alla classifica europea

Le velocità di connessione alla grande Rete evidenziano, in tutto il mondo, incrementi su base annua particolarmente significativi in tutte le metriche di adozione della banda larga. Lo dicono gli esperti di Akamai, provider i cui 220mila server distribuiscono contenuti al 90% degli utenti Internet complessivi del pianeta. Il Rapporto sullo stato di Internet relativo al quarto trimestre del 2016 mette in risalto un dato molto importante per capire come la vita per gli internauti sia drasticamente migliorata. Nella prima edizione dello studio, datata 2008, per “banda larga ad alta velocità” si intendevano connessioni uguali o superiori a 5 megabit per secondo e queste registravano un livello di adozione del 16% a livello globale; oggi gli accessi broadband a 15 Mbps sono pari al 25% del totale.

 

Se la tendenza generale è incoraggiante, vi sono però dei doverosi distinguo da fare. Guardando per esempio all’Europa, si nota come le velocità medie di connessione siano aumentate su base annua in tutti i Paesi oggetti di indagine ad eccezione della Russia, che non ha registrato variazioni rispetto all’anno precedente. La Norvegia mantiene il primo posto nel Vecchio Continente per velocità di connessione media su protocollo IPv4, raggiungendo nel quarto trimestre del 2016 i 23,6 Megabit per secondo e issandosi sul secondo gradino del podio nella classifica mondiale, dietro la Corea del Sud (con 26,1 Mbps) e davanti a Svezia, Hong Kong, Svizzera e Danimarca. Per il Paese scandinavo anche la soddisfazione di essere al secondo posto assoluto nell’adozione della banda larga a 25 Mbps.

Ben ventisette dei trentuno Paesi europei inclusi nello studio registrano velocità di connessione uguali o superiori a 10 Mbps, rispetto ai ventisei del trimestre precedente. Fra questi eletti, però, non c’è l’Italia. Nonostante una crescita del 5,2% nell’ultimo periodo monitorato (e del 16% anno su anno), che ha portato la velocità media da 8,2 a 8,7 Mbps, la Penisola scende ancora nello score mondiale, al 58esimo posto. E rimane 28esima in area Emea. Dietro di noi solo Croazia, Grecia e Cipro. A mettere l’Italia ancora dietro la lavagna in tema di Internet veloce concorrono diversi parametri: solo il 78% delle connessioni sono sopra i 4 Mbps (siamo in 63esima posizione a livello mondiale), solo il 23% superano i 10 Mbps (la Romania, per fare un confronto, è al 69%) e solo il 10% delle connessioni viaggia oltre i 15 Mbps rispetto al valore medio di oltre il 30% relativo ai Paesi Emea coinvolti nello studio. Non va molto meglio sulle prestazioni di cui godono gli italiani in fatto di connettività mobile: la velocità media della Penisola ha raggiunto a fine 2016 gli 11,2 Mbps, meno della metà dei 26,8 Mbps del Regno Unito, il Paese con l’indice più elevato su scala mondiale.

Uno sguardo, infine, alla diffusione del protocollo IPv6, e cioè la tecnologia a 128 bit designata a prendere il posto dell’attuale standrd IPv4 aumentando esponenzialmente la capacità di gestione degli indirizzi Ip e semplificando di molto la configurazione e la gestione delle reti Internet. Ebbene, a eccellere in questa speciale classifica c’è il Belgio, con il 47% delle richieste di contenuti inviate alla piattaforma Akamai attraverso il nuovo protocollo IPv6. L’Italia, dal canto proprio, rientra in decima posizione del ranking globale per numero di indirizzi Ipv4 connessi all’infrastruttura Akamai, oltre 17,4 milioni.