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cronaca

Petrolio in picchiata, le performance in Borsa dei big europei

Ieri le quotazioni del barile hanno perso circa il 2%, dopo essere scivolate di oltre il 5% mercoledì. E per la prima volta nel 2017 il Wti ha ripiegato sotto la soglia psicologica di 50 dollari, per chiudere a 49,28 $ (il Brent ha invece concluso a 52,19 $). Nell’infografica è rappresentato l’andamento del petrolio, le posizione rialziste dei fondi di investimento e le performance in Borsa delle major petrolifere europee.

 

Articolo sul Sole 24 Ore del 10 marzo 2017
Ultimi commenti
  • Gennaro Bergantino |

    L’economia ha sempre indirizzato la “politica” e non viceversa, purtroppo!

  • Gennaro Bergantino |

    Finalmente una buona notizia…

  • Remo |

    Il prezzo della benzina alla pompa non fa testo. In soldoni, lo stato non acquista il petrolio giorno per giorno, ma fa “rifornimento” mesi prima quindi il prezzo non è in tempo-reale e quindi la benzina. Poi il costo della benzina è fatto da tante voci fisse (p.e. accise, iva, raffinazione, materia prima…) tutte a vantaggio dello stato comunque fluttui il petrolio e poche variabili – forse una, il ritorno economico del distributore: sinchè – mai, visti i ns conti – non diminuiranno i costi fissi,dubito avremo la benzina a prezzi stracciati! Come ha detto @tanacle, ora che gli USA hanno deciso di essere energeticamente autonomi, gli equilibri si sono rotti: i paesi produttori di petrolio non potranno più mantenere lo “standard” cui erano abituati – ricordate il petrolio a € 100,00 ? – con implicazioni anche economiche e sociali all’interno della stessa Arabia Saudita.

  • Andrea |

    Ma alle pompe la benzina è ai massimi!!!

  • tanacle |

    Quando l’ECONOMIA diventa concorrenza dopo anni di “accordi” politici, e la MONETA oltre ad un mezzo di scambio diventa anche una RISORSA che arricchisce coloro che sono capaci di valorizzare le proprie iniziative economiche, si stimolano le CAPACITA’ di ciascuno oltre ai “diritti” fino ad oggi proposti. L’Italia che prima era tra le prime 6 economie mondiali e ora è scesa a oltre il 20°, e la povertà di conseguenza, potrà riprendere la vecchia strada e riportare al POPOLO quel benessere perduto.

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