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cronaca

Università: migliora la ricerca. Naviga la graduatoria per area di studio di Anvur

Padova e Bologna e Padova conquistano le performance migliori nella mappa delle eccellenze scientifiche italiane. Sono loro a inanellare i risultati migliori nella ricerca in più settori scientifici: in ben 11 aree su 16 prese in considerazione l’ateneo veneto è tra i migliori (dalla medicina all’agraria fino alla fisica), mentre quello bolognese è eccellente in dieci e Torino in nove. In economia a guidare la classifica della ricerca dei “big” non poteva esserci altro che la Bocconi di Milano, mentre la capitale della matematica è Pisa, il suo ateneo è al top tra quelli più grandi mentra la Scuola Normale, sempre sotto la torre pendente, guida la classifica dei “piccoli”. Spicca la performance della Federico II di Napoli che supera per ingegneria civile i due Politecnici di Torino e Milano.

A quattro anni dal primo round sulla valutazione della qualità, l’Anvur, l’Agenzia che mette sotto la lente le performance dei dipartimenti universitari e degli enti di ricerca, rilascia le nuove attese e spesso contestatissime “pagelle” della ricerca italiana(sono stati messi sotto la lente oltre 118mila lavori realizzati da 65mila tra docenti e ricercatori di 96 atenei e 38 enti di ricerca). In generale dal rapporto dell’Anvur emerge che la ricerca italiana è diventata più produttiva: nel giro di cinque anni le pubblicazioni scientifiche sono aumentate e sono anche più citate, contemporaneamente si sta riducendo la distanza fra le università del Nord e del Sud.

Il rapporto ha analizzato la produttività scientifica di 96 università e 12 enti pubblici di ricerca vigilati dal ministero per la ricerca più 26 enti che hanno deciso volontariamente di sottoporsi alla valutazione. E’ emerso che “tra il 2011 e il 2014 la ricerca universitaria italiana è migliorata“, ha detto il presidente dell’Anvur, Andrea Graziosi. I dati, ha rilevato il ministro, “indicano prospettive d’azione” che sono “utili a prendere coscienza dei punti di forza e di debolezza”.

Dei 38 enti di ricerca considerati nel rapporto dell’Agenzia per la valutazione della ricerca (Anvur), 16 sono le eccellenza che rientrano almeno in una delle aree considerate nel rapporto dell’Anvur.
Per la sua stessa natura, che abbraccia numerose discipline, il Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr) è presente in 16 settori, seguito a distanza da enti dalla vocazione più specializzata, come l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e il Consiglio per la ricerca in agricoltura (Crea), presenti ciascuno in 6 ambiti. Al terzo posto la Fondazione Bruno Kessler (Frk), con 5 discipline di punta e poi Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto italiano per la ricerca in metrologia (Inrim) e Istituto Santa Lucia, presenti ciascuno in 3 ambiti.

Produzione scientifica in controtendenza, continua a crescere
La produzione scientifica italiana va in controtendenza rispetto a quanto accade a livello internazionale. I dati dell’Anvur indicano una crescita costante dal 2014 al 2016, mentre la produttività di Unione Europea e Stati Uniti è in calo e cede il passo alla Cina, che sta facendo la parte del leone per numero di pubblicazioni.
Negli ultimi anni il contributo dell’Italia alla produzione scientifica mondiale è aumentato dal 3,5% al 3,9%, anche se il nostro Paese non ha abbandonato il quarto posto per produttività scientifica in Europa. E’ infatti preceduta da Regno Unito (6,9%), Germania (6,0%) e Francia (4,2%).

E’ aumentata nel frattempo anche la qualità della ricerca italiana, con un indice di citazioni nella letteratura scientifica internazionale che dal 2014 al 2016 è aumentato da 1,20 a 1,51, portandosi al di sopra della media dell’Unione Europea (1,32) e a quella dei singoli Paesi Ue, come Francia (1,35), Germania (1,43), Spagna (1,29) e perfino al di sopra degli Stati Uniti (1,47).

Articolo su Sole 24 Ore del 22 febbraio 2017