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economia

Carni, consumi flop dopo l’allarme: vendite in calo fino al 17%

Crollano in Italia i consumi di carne e salumi dopo l’annuncio choc dello Iarc, l’agenzia per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità. E i produttori temono conseguenze anche sul fronte dell’export. Secondo di dati elaborati da Iri per Assica, l’associazione dei produttori di carni e salumi, nella settimana dell’annuncio (dal 26 ottobre al 1° novembre) sul presunto legame tra carni fresche e trasformate con l’insorgenza del cancro, le vendite nella grande distribuzione sono scivolate mediante dell’8,7 per cento. Ma con ampie oscillazioni dei singoli prodotti, comunque tutti in calo: per i wurstel è stato un vero tracollo, -17%, la carne in scatola è arretrata del 14,7%, la carne elaborata dell’11,6%, i salumi del 9,8%, la carne fresca del 6,8%.

Iri stima una contrazione delle vendite di carni di 16 milioni di euro solo per la grande distribuzione. I prodotti più colpiti dal crollo degli acquisti sono wurstel e altri alimenti precotti (-17,1% dal 26 ottobre), seguiti dalla carne in scatola (-14,6%) e dai piatti ricettati (-12,6%). Cresce, invece, del 3% il consumo di carne bianca fresca, un aumento che tuttavia risulta inferiore alle attese.

Tratto da Il Sole 24 ORE del 12/11/2015, pagina 15