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Fisco, per le imposte di fine anno una corsa da 84 miliardi

Qualcuno potrebbe prenderla come una provocazione, ma lo scadenzario del fisco ricorda che oggi – volendo – si potrebbe anche pagare la seconda rata degli acconti di Unico, vale a dire Irpef, Ires, Irap e cedolare secca da versare entro il 30 novembre. In realtà, più che avviare un’improbabile scatto ai pagamenti, la data di oggi segna l’inizio di una lunga volata agli adempimenti e alle imposte di fine anno, che passerà attraverso le forche caudine del 16 dicembre – giorno di Imu e Tasi, oltre che ultimo appuntamento con la tassazione della prima casa – e si chiuderà il 28 dicembre con l’Iva. Considerando i principali tributi, si può stimare che da qui a fine anno i contribuenti dovranno mettere mano al portafoglio per versare 83,7 miliardi di euro. E questo contando soltanto le imposte direttamente “pagate” da autonomi, imprese e proprietari di immobili. Se nel conteggio fossero inserite anche le trattenute sulle buste paga, il totale sarebbe molto più elevato.

Valgono 84 miliardi le imposte da versare da qui a fine anno: parte oggi, infatti, la stagione degli acconti per il 2015. Nella corsa a ostacoli fra le oltre 500 scadenze fiscali di novembre e dicembre, i più coinvolti, per numero di adempimenti, sono imprese, artigiani e professionisti. La fetta più consistente dei versamenti è quella delle imposte dirette (Irpef, Ires e Irap), che valgono quasi 40 miliardi. L’Iva sfiora i 30 miliardi, mentre il saldo Imu-Tasi ne vale 13.

Tratto da Il Sole 24 ORE del 02/11/2015, pagine 1 e 2