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cronaca

Gli stranieri in Italia hanno prodotto l’8,8% della ricchezza nazionale. La mappa regionale dell’immigrazione

L’Italia è un paese ospitale? Ce lo siamo già chiesti con questa Info e la risposta non è affatto positiva se guardiamo ai numeri. Nel 2012, tre anni fa, abbiamo concesso la cittadinanza a 65mila persone. Che non sono poche ma rispetto agli Paesi europei non siamo un esempio di società multietnica. Nell’Europa a 28 nazioni siamo in 20esima posizione. A eccezione della Danimarca tutte gli altri Paesi dell’Europa occidentale crescono con una maggiore presenza di stranieri.

Il XXIV Rapporto Immigrazione 2014 Caritas e Migrantes dal titolo “Migranti, attori di sviluppo” torna a bomba sul tema immigrati fornendo alcuni numeri.  Proviamo a metterli in fila. Ad inizio 2014, si registrano in Italia 60.782.668 abitanti, di cui 4.922.085 stranieri (di cui il 53,7% donne), e che rappresentano l’8,1% della popolazione italiana totale.

Al 1° gennaio 2014, il totale dei permessi di soggiorno rilasciati ammontano a 3.874.726 (con una riduzione rispetto all’anno precedente del 2,9%) e di questi, il 49,2% riguardano donne.

Guardando alle collettività presenti, ad inizio 2014 si conferma la netta prevalenza della collettività romena (22%), e in ordine decrescente vi è quella albanese (10,1%) e quella marocchina (9,2%). Quindi nel complesso queste tre nazionalità rappresentano oltre il 40% degli stranieri residenti. Entrando nel dettaglio delle presenze territoriali, in tre regioni del Nord ed una del Centro è concentrato il 57% dell’intera popolazione straniera presente in Italia. In particolare, si tratta della Lombardia (22,9%), il Lazio (12,5%), l’Emilia Romagna (10,9%) e il Veneto (10,5%).

 

Gli immigrati e il lavoro. Dall’analisi dei microdati della Rcfl-Istat, emerge che nel I semestre del 2014 vi sono 2.441.251 occupati stranieri (che costituiscono l’11% del totale degli occupati) di cui 1.627.725 non-Ue (66,7%) e 813.526 lavoratori comunitari (33,3%)3 . La maggiore concentrazione di occupati extra-Ue si osserva soprattutto nelle regioni del Nord Ovest (circa 570mila) ed in quelle del Nord Est (poco più di 450mila). Gli stranieri in Italia, nel corso del 2014, hanno prodotto l’8,8% della ricchezza nazionale, per una cifra complessiva di oltre 123 miliardi di euro (i dati sono Il valore dell’immigrazione Franco Angeli)

La retribuzione netta media mensile dichiarata dagli occupati italiani è di 1.326 euro, quella relativa ai cittadini comunitari scende a 993 euro, per scendere ulteriormente a 942 euro per i cittadini non comunitari. Infine, secondo i dati Unioncamere, le imprese di cittadini non comunitari al 31 dicembre 2013 sono 315.891, che è il risultato di un aumento rispetto al 2012 del 4,5%

L’Europa e gli immigrati. Ospitando il 31,3% del totale dei migranti internazionali, il vecchio continente risulta assieme all’Asia e al Nord America, tra le aree con maggiore presenza dei migranti internazionali che nell’insieme ospitano l’85% dei migranti internazionali. Il numero totale di stranieri residenti nell’Unione Europea, al 1 gennaio 2013 è di 34,9 milioni di persone, pari all’8,4% del totale della popolazione.

I numeri dell’immigrazione nel mondo.Secondo il Dipartimento dell’ONU per gli Affari economici e sociali (UN – DESA), nel 2013 sono circa 232 milioni di persone nel mondo che vivono in un paese diverso da quello d’origine, di cui la componente femminile è del 48%. È molto probabile però che questo dato non tenga adeguatamente conto dei migranti “senza documenti”. Va comunque precisato che, secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni (OIM) , la quota dei migranti irregolari sul totale dei flussi internazionali ammonterebbe al 10-15%. Dal 1990 al 2013 il numero delle persone che hanno lasciato il proprio paese d’origine è aumentato del 50,2%. Nel 2013 in totale i migranti rappresentano il 3,2% dell’intera popolazione mondiale, rispetto al 2,9% del 1990. Da questo punto di vista, sempre secondo la fonte Onu, nel 2013 l’Europa e l’Asia ospitano il 62% del totale internazionale dei migranti. A seguire c’è il Nord America col 23%, l’Africa (8%), l’America latina e i Caraibi (3,7%) e l’Oceania (3,4%). Ancor più interessante è il considerare gli 11 paesi del mondo con più alto numero di migranti che nel 1990 insieme totalizzavano il 44% del totale internazionale e nel 2013 hanno raggiunto il 54%.

È interessante notare che Stati Uniti e Federazione Russa ospitano complessivamente un quarto del totale dei migranti internazionali. Oltre ai paesi d’oltre oceano, come il Canada e l’Australia, e quelli arabi (Arabia Saudita ed Emirati Arabi), nei primi 11 paesi sono presenti anche paesi europei, come la Germania, il Regno Unito e la Francia e, agli ultimi posti, la Spagna e l’Italia.