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economia

Lavoro: come cambiano le famiglie. La disparità uomo-donna quando arrivano i figli

Ocse ha aggiornato le proprie statistiche per indagare come stanno evolvendo le famiglie. Il database è ricco e interessante. Include settanta indicatori che rilevano la struttura familiare, la posizione dei componenti sul mercato del lavoro, le politiche del lavoro e lo stato dei figli. I dati non sono tutti aggiornati ma ci consentono di capire cosa sta accadendo nei nuclei familiari dei paesi ricchi.

Nella nostra Infodata ci siamo concentrati sulle disparità di genere, e in particolare sulla conciliazione lavoro-figli che, in Italia in particolare, continua a pesare sulla donna. Nessuna novità da questo punto di vista. Come si legge nel rapporto, tuttavia, la prevalenza del capofamiglia-maschio come modello si è indebolita. In altre parole, come si evince dalle statistiche, quando la famiglia si allarga chi porta a casa lo stipendio è ancora il maschio con le donne che si trovano nella condizione di accettare impieghi a tempo parziale (dati sono del 2011). In un gran numero di paesi il modello più comune per l’occupazione è quello che vede entrambi i partner al lavoro a tempo pieno. In Italia il 41% delle famiglie è monoreddito, il 32 vede entrambi i coniugi lavorare a tempo pieno.

Più interessante sono le ore di lavoro in base all’età dei figli. In generale, il numero di ore di lavoro per le donne in coppia è più alto quando i bambini raggiungono l’età della scuola dell’obbligo (6 anni nella maggior parte dei paesi). Per contro, in Belgio, Germania e Paesi Bassi, dove il lavoro a tempo parziale è comune, il numero di ore lavorate per le donne con i bambini 6-14 è simile a quelli con i bambini di 3-5; la percentuale di donne che lavorano 1-29 ore alla settimana in questi paesi non diminuisce una volta che i bambini entrano nella scuola dell’obbligo.

La demografia delle famiglie. Alzando lo sguardo e analizzando le famiglie in termini demografici, il tasso di fertilità è sceso in molti paesi. Oggi le donne dell’area Ocse in media hanno meno di due bambini. Nel 2013 i Tfr (Total fertility rate) è di 1,67 figli per ogni donna (erano 1,9 nel 1990 e 328 nel 1960). In Francia, Irlanda, India, Indonesia, Israele, Mexico, Nuova Zelanda, Sudafrica, Svezia e Turchia il Tfr era superiore ai 2 bambini. Il Tfr più basso (-1,3) riguarda Paesi come Grecia, Corea, Polonia, Portogallo, Spagna e Slovacchia.

Fonte: Oecd. Dataviz: Andrea Gianotti.