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economia

Il crollo della produzione italiana di olio d’oliva: -35% nel 2014

L’epidemia di Xylella rischia di trasformarsi in un’ecatombe degli ulivi. Dopo l’ipotesi Ue di estirpazioni “a tappeto” degli alberi malati si lavora su un allargamento della zona franca a 15-20 chilometri e a una revisione delle restrizioni alla commercializzazione. Ma alle nuove misure serve il sostegno della maggioranza qualificata degli Stati membri.

Lo scorso anno il crollo della produzione di olio d’oliva è stato un fenomeno critico che ha interessato tutta l’Italia fatta eccezione per il Piemonte e la Sardegna, le uniche regioni in cui è aumentata, rispettivamente del 40% e 17%.
Un calo produttivo di più di 300mila tonnellate (-35% nel 2014 rispetto all’anno precedente), che ha colpito maggiormente la Puglia che ha perso ben 119mila tonnellate (-35%), ma anche la Calabria (67mila tonnellate), la Sicilia (38mila) e la Campania (22mila). La crisi dell’olio d’oliva ha fortemente interessato anche Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Basilicata, dove la produzione è diminuita del 45% rispetto al 2013.

Da Il Sole 24 ORE del 25 aprile 2015, pagina 9.