Torniamo sui dati sull’occupazione che per la prima volta negli ultimi due anni hanno certificato poco meno di centomila nuovi occupati. Dopo aver localizzato il dato nelle province italiani ci siamo interessati ai settori. E ai contratti. In questa Info, in particolare, ragionando per macro-aree (agricoltura, industria e servizi) abbiamo voluto individuare i settori che occupano più persona, provincia per provincia.
Ma partiamo dai contratti. La crescita dell’occupazione interessa in misura contenuta i lavoratori a tempo indeterminato (+18.000 unità) e in modo più sostenuto i lavoratori a termine (+79.000 unità). Vedremo se qualche cosa cambierà quando sarà “in funzione” il Jobs Act. Prosegue, invece, a ritmo meno sostenuto il calo degli indipendenti (-9.000 unità).
All’incremento dell’occupazione nell’industria in senso stretto (61.000 unità, pari a +1,4%) si contrappone il persistente calo nelle costruzioni (-69.000 unità, pari a -4,4%). L’occupazione cresce anche nel terziario (84.000 unità, pari a +0,5%). A fronte dell’incremento nei servizi alle famiglie, negli alberghi e ristoranti, nella sanità e assistenza sociale e nell’istruzione, prosegue il calo di occupati nel commercio, nei servizi generali della pubblica amministrazione e nelle attività finanziarie e assicurative. Alla nuova discesa dell’occupazione a tempo pieno (-35.000 unità, pari a -0,2%), si associa l’ulteriore incremento di quella a tempo parziale (124.000 unità, pari a +3,1%). L’incidenza di quanti svolgono part time involontario sale dal 61,3% del 2013 al 63,6% del 2014
Fonte: Istat. Dataviz: Andrea Gianotti.