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finanza

Tech finance: chi ha vinto e chi ha perso nel 2014

Il 2014 della tecnologia in borsa
Il 2014 della tecnologia in borsa

Com’è andato il 2014 per il mondo dell’hi-tech? FMC ha realizzato una dettagliata analisi basata sulle performance borsistiche di oltre 40 aziende dei settori it, tlc e reti, servizi di comunicazione, web compagnie. Scrive Sandro Frigerio, che cura la Newsletter Fmc Report: “Emerge un quadro che nelle reti e telecomunicazioni premia maggiormente i costruttori di apparati per tecnologie mobili rispetto a quelli per reti fisse, riflettendo gli investimenti nelle nuove reti veloci 4G/LTE. Nell’informatica si apprezza un anno di tenuta significativa dei pc, grazie anche ai cambi di piattaforma, mentre si avverte l’appesantimento dei tablet. Nel software si manifesta un quadro variabile, caratterizzato dall’impegno all’adozione della modalità cloud, che però penalizza i business più tradizionali”. 

In attesa di vedere nelle prossime settimane i risultati trimestrali e di fine anno delle maggiori aziende mondiali, nell’info abbiamo inserito i risultati dell’indagine basata sugli andamenti borsistici di quaranta delle aziende più significative. Tra i segnali più interessanti, si legge nella nota, la ripresa di HP dopo un biennio di difficoltà, il buon andamento di Cisco, la novità di una Microsoft dinamica dopo un decennio di stagnazione azionaria,  la pausa di Samsung, la frenata di Google e ancor più di Twitter, il rinnovato sprint di Apple, il boom di Alibaba, mentre il calo di IBM evidenzia le difficoltà dei fornitori più legati all’informatica legacy”.

Tra i costruttori di infrastrutture per reti pubbliche e private, i progressi azionari maggiori sono stati quelli di Zte e di Cisco, rispettivamente con un + 35 e un +25% rispetto a inizio 2014, anche se va precisato che il costruttore cinese ha una capitalizzazione di borsa di 10 miliardi di dollari e Cisco di 140. Flette invece del 13% Alcatel-Lucent, che, tra i maggiori “vendor”,  ha anche la maggior volatilità nel corso dell’anno.

Apple registra il record di capitalizzazione, con 651 miliardi di dollari a fine anno, e di incremento del titolo del 45 per cento nei dodici mesi, analogo al balzo in avanti di Hp (che capitalizza 75 miliardi di dollari). Nel software, Microsoft si stacca da un decennio di torpore e strappa un + 32%. Per Oracle è il 20%, mentre la rivale Sap cede il 7%. Andamento differenziato tra gli altri produttori di sistemi: IBM ha chiuso un anno al ribasso, con un -14%, mentre EMC, il numero uno dello storage, cresce del 18. Tra le web companies, è stato l’anno di Facebook, con +36,5%, a fronte di un calo del 6% di Google.

Quanto a capitalizzazione, otto delle aziende del “panel” superano i 100 miliardi di dollari. Si tratta di Apple (651 miliardi), Microsoft (380), Google (325), Samsung (195), Oracle (189), Intel (171), IBM (162), Facebook (220). Superano i 50 miliardi la già citata HP (75), SAP (75), Accenture (58), EMC (57, di cui oltre la metà relativi alla sua controllata VMware).

La “fotografia” scattata da FMC comprende il settore dei  carrier.  Sono stabili, con oscillazioni tra il +2 e il -3%, Telefonica,  Telecom Italia, BT e Verizon nonché AT&T. BT, che a fine anno si è segnalata per la sua decisione di rientrare nel business delle comunicazioni mobili con l’acquisizione di EE, conclude comunque un triennio positivo, mentre il segno meno di Vodafone conferma la difficoltà di trovare stimoli di crescita nei mercati maturi, dopo la cessione della sua partecipazione Usa in Verizon

Fonte: Elaborazione FMC – Formule e Metodi di Comunicazione Gennaio 2015