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cronaca

Shopping: quanto costano le vie del lusso? Le mappe di Roma e Milano

 

Poco prodotto e una domanda in forte crescita, che si confronta con una concorrenza accesa, sono le due caratteristiche che segnano oggi il trend delle High street italiane. I palazzi nelle principali vie dello shopping delle città più frequentate da turisti e compratori catalizzano l’interesse di investitori italiani ed esteri, disposti spesso a sborsare cifre decisamente a premio per accaparrarsi gli spazi e le vetrine migliori da affittare ai brand consolidati o in arrivo.
Secondo Scenari Immobiliari cresce anche il numero dei fondi immobiliari dedicati a questo mercato, caratterizzati da un approccio conservativo che cerca prodotti specifici. “La scelta dell’immobile dipende dalla presenza di specifiche caratteristiche della via e, se si tratta di asse commerciale mass market, anche dal mix adeguato dei brand, numero di passaggi giornaliero sufficiente, tasso di vacancy rate non superiore al due percento e trend demografico positivo” recita il report sul commercio di Scenari Immobiliari. Tutte caratteristiche che si ritrovano nelle strade commerciali di Milano. Rispetto alle principali città europee, dove sono molto presenti gli investitori istituzionali che spesso avviano programmi di riqualificazione e ristrutturazione di intere zone centrali, nelle città italiane questo processo diventa più complesso dato che gran parte degli immobili è di proprietà di privati.

Milano, secondo Shopping Tourism, è la prima meta per shopping con una spesa media giornaliera di circa 121 euro al giorno contro i 110 euro per le altre destinazioni italiane. Dall’analisi di Scenari Immobiliari, a Milano l’acquirente percorre oltre due chilometri (2.120 metri) nelle vie del lusso (tra Montenapoleone, Verri, Sant’Andrea, della Spiga e Manzoni) incrociando 508 vetrine (più 130 ingressi con vetrine). «L’attrattività della città e la saturazione delle prime High street sta dando maggiore slancio alle altre vie a vocazione commerciale consolidata ed emergente. È il caso di corso Buenos Aires e via Torino» spiega il report.
A Roma manca invece un piano del commercio. Nel complesso però il mercato immobiliare retail della capitale rimane positivo, con maggiore fiducia di un buon andamento nel breve medio termine, anche se in maniera più selettiva.

 

Le high street romane di maggior rilievo con i brand dei segmenti più alti sono via dei Condotti, piazza di Spagna, via Frattina e via del Babuino. Insieme concentrano circa 273 esercizi commerciali, ai quali corrispondono 260 vetrine (più 87 ingressi con vetrina. Ma acquistano più valore strade come via del Tritone per la nuova apertura di Rinascente.
E i canoni? A Milano i canoni più alti sono quelli di via Montenapolone, che arrivano a 12.300 euro al metro quadrato all’anno. A Roma la via più cara dove affittare un negozio è via dei Condotti con 9.500 euro al mq all’anno.