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economia

Scopri i tempi di pagamento della pubblica amministrazione

Otto miliardi di euro. La cifra secca scritta nelle fatture già scadute, spesso da molto tempo, è il modo più efficace per misurare il peso che nei bilanci dei costruttori (si veda Il Sole 24 Ore di ieri) hanno i mancati pagamenti da parte delle Pubbliche amministrazioni per cui hanno lavorato, con gli effetti congeniti sul credito bancario. Ma da sola non basta.
Perché a gonfiare la dimensione vera del problema interviene il fattore tempo. Gli otto miliardi calcolati dall’Ance di oggi arrivano dopo una lunga storia di ritardi, riassunta dai grafici qui a fianco, che da molti anni vede le imprese impegnate nella lunga attesa dei versamenti relativi a lavori i cui stati di avanzamento sono abbondantemente chiusi. Nei primi sei mesi dell’anno scorso, in base ai dati più aggiornati a disposizione, in media il pagamento è arrivato 96 giorni dopo la scadenza, nei due anni precedenti il ritardo-tipo oscillava fra i 106 e i 117 giorni e prima andava ancora peggio.
Morale: la situazione migliora, ma con enorme lentezza, e scarica sui conti di oggi anche la tensione finanziaria ereditata dal passato. Perché la zavorra dei crediti commerciali, una sorta di Npl paradossali perché dovuti proprio da chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole, alimenta il fabbisogno di finanziamenti bancari e contemporaneamente colpisce il rating delle imprese, in un circolo vizioso che si innesta in un contesto dove la lentezza pubblica è la regola non solo nei pagamenti. Anche la ripresa degli investimenti, dopo gli anni del crollo prodotto dall’emergenza di finanza pubblica, si fa aspettare molto più del previsto, e su calendari decisamente troppo distesi viaggia anche la progettazione come mostrano le spinte (sotto forma di bonus e incentivi ai progetti) tentate dalla manovrina di primavera e rilanciate dalla legge di bilancio.

Articolo sul Sole 24 Ore del 25 gennaio 2018