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finanza

La corsa dell’euro (al top dal 2014) e delle altre valute rispetto al dollaro

Dopo il balzo di venerdì scorso, innescato dallo sblocco delle trattative per la formazione del governo in Germania, l’euro ha registrato ieri una nuova forte impennata che lo ha portato a sfiorare la soglia di 1,23 dollari. Nella prima seduta della settimana la moneta unica ha toccato un massimo di 1,2294 dollari. Era da dicembre 2014 che non accadeva. Dietro al balzo della moneta unica, che da inizio anno si è apprezzata del 2,5%, c’è soprattutto la debolezza del dollaro che in queste prime settimane dell’anno si è svalutata di oltre il 2% nei confronti delle sue principali controparti. Il dollar index, che monitora l’andamento del tasso di cambio del biglietto verde rispetto alle altre maggiori divise internazionali, ieri è tornato a 90 punti come non accadeva da oltre tre anni. Rispetto ai massimi di dicembre 2016 il dollar index è in calo di oltre il 12 per cento. Bisogna partire da qui per spiegare cosa ha orientato i mercati valutari in questo primo scorcio dell’anno.

Articolo sul Sole 24 Ore del 16 gennaio 2018
Ultimi commenti
  • rainis tito |

    La politica dell’America First sta continuando, agli USA interessa moltissimo creare posti di lavoro, oltretutto hanno ancora denaro disponibile presso le banche per fare investimenti, quindi per tenere indirettamente sotto controllo i prezzi del mercato azionario. Oltretutto con i salari stabili stanno aumentando i margini delle imprese. La riforma fiscale sta favorendo certi settori dell’economia, in particolar modo l’health care e quello della robotica, quindi : il dollaro sarà ancora debole e favorirà il loro export e non quello dell’Europa. La Bce non può fare miracoli, la nostra situazione è troppo “composita” e gli interessi dei vari paesi europei sono divergenti e perciò siamo costretti a subire l’egemonia degli Stati Uniti, che sembrava assopita, ma che in questo momento dimostra di essere ancora molto importante a difesa degli interessi del paese.

  • rainis tito |

    La politica dell’America First sta continuando, agli USA interessa moltissimo creare posti di lavoro, oltretutto hanno ancora denaro disponibile presso le banche per fare investimenti, quindi per tenere indirettamente sotto controllo i prezzi del mercato azionario. Oltretutto con i salari stabili stanno aumentando i margini delle imprese. La riforma fiscale sta favorendo certi settori dell’economia, in particolar modo l’health care e quello della robotica, quindi : il dollaro sarà ancora debole e favorirà il loro export e non quello dell’Europa. La Bce non può fare miracoli, la nostra situazione è troppo “composita” e gli interessi dei vari paesi europei sono divergenti e perciò siamo costretti a subire l’egemonia degli Stati Uniti, che sembrava assopita, ma che in questo momento dimostra di essere ancora molto importante a difesa degli interessi del paese.

  • antonino azzara |

    conviene investire sulla discesa del dollaro rispetto all’euro?

  • antonino azzara |

    conviene investire sulla discesa del dollaro rispetto all’euro?

  • Nello |

    Esportazioni più care, meno vendite all’estero, meno valuta in entrata, tutti noi più poveri

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