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cronaca

È Galactus il personaggio più potente dei fumetti. Lo dicono i dati

È Galactus il personaggio più potente dei fumetti: lo dicono i dati. Il Divoratore di mondi, apparso per la prima volta in un albo dei Fantastici 4 del 1966, sta sul trono dei super eroi e dei super cattivi. Affiancato da Anti-Monitor, uno dei nemici delle Lanterne verdi, e da Silver Surfer, un cattivone poi convertitosi alla causa del bene. È questo quanto emerge da “The most powerful superheroes (and villains)”, curiosa infografica realizzata da Ken Flerlage, data scientist della Bucknell University in Pennsylvania.

Grande fan di Superman, racconta sul suo blog, ha deciso di unire la sua passione per i personaggi dei fumetti con la sua professione. Chiedendosi cioè se ci fosse un criterio per “misurare” la forza dei buoni e dei cattivi. Navigando in rete, ha scoperto che c’è già chi ci ha provato. È sul portale Superhero Database che ha trovato una classificazione che segue sei diversi parametri: intelligenza, forza, velocità, resistenza, potere e combattimento. Un po’ come avviene nei videogiochi di ruolo.

Niente di scientifico, insomma, piuttosto una sorta di divertissement un po’ nerd. Ma che comunque non riguarda solo Flerlage. Il quale, per realizzare la sua infografica, si è affidato ad un’analisi statistica a partire dal Superhero database realizzata da Jonathan Skaza sul suo blog Jon’s Jibber-Jabber. Il risultato è questo:

 

Un’infografica che mostra come la forza dei supereroi dei fumetti sia inversamente proporzionale alla loro popolarità. Giusto per fare un esempio: Galactus ottiene un punteggio di 54 su un massimo di 60. Mentre Superman, l’eroe tanto amato in gioventù dallo stesso Flerlage, non va oltre i 19 punti. Fosse stato il vecchio esame della maturità, l’alter ego di Clark Kent avrebbe dovuto ripetere l’anno.

Non è tutto. I numeri mostrano che i risultati migliori li hanno proprio i cattivoni: tra i dieci più potenti, solo due sono al servizio del bene. Il primo, come detto, è Silver Surfer, che però aveva iniziato la sua carriera operando per conto del lato oscuro. L’altro è il Dottor Manhattan, fisico nucleare vaporizzato durante un esperimento e trasformatosi in un’entità immortale. Resta da capire, insomma, come supereroi meno potenti dei loro nemici siano stati in grado di sconfiggerli. Delle due l’una: o i dati sono sbagliati oppure la potenza, nelle battaglie ambientate nel mondo dei fumetti, non è l’unica cosa che conta.

Articolo pubblicato il 29 gennaio 2017