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economia

Lavoro autonomo, In quali settori vengono aperte le nuove partite Iva?

Secondo i dati del Mef, a gennaio del 2017 ben il 42% delle nuove partite Iva rientra nel regime forfetario, mentre il 49,2% appartiene a giovani fino a 35 anni di età.
Il 19,8% degli avviamenti totali delle nuove partite Iva riguarda le attività professionali (che risultano spinte dalle attività paramediche, da quelle svolte dagli psicologi e da quelle di fisioterapia). A fronte del tendenziale calo dei giovani che si candidano agli esami di abilitazione professionale sussistono numeri in controtendenza per le start up innovative e le attività di ricerca e sviluppo che, grazie agli incentivi introdotti di recente, rappresentano un polo di attrazione per i giovani.  Dall’ultima relazione del Mise, presentata a fine 2016, si evince che le startup a prevalenza giovanile (under 35) sono il 22,3% del totale, una quota più di tre volte superiore rispetto a quella delle società di capitali a prevalenza giovanile (6,7%).

Articolo sul Sole 24 Ore del 3 aprile 2017
Ultimi commenti
  • Marco Fantini |

    L’esperienza personale mi fa pensare che buona parte di queste nuove partite IVA, soprattutto forfetarie, mascherano una contratto di lavoro dipendente. Il calo d’iscrizioni agli esami di abilitazione secondo me conferma questa tendenza: un giovane professionista iscritto ad un ordine deve affrontare spese spesso insostenibili (anche per mancanza di credito). Un lavoro alle dipendenze di terzi, mascherato con una partita IVA da forfettario, costa pochissimo, e naturalmente poi renderà poco ma consentirà la sopravvivenza.
    Del resto basta guardare i numeri: le attività più gettonate sono quelle professionali e quelle del commercio (dove le attività di procacciamento affari fanno la parte del leone). Sarebbe poi interessante sapere cosa contiene la voce “altro”.
    Il problema è la qualità delle nuove imprese: quante di queste nascono per seguire un vero progetto? E quante invece perché il mercato del lavoro sfrutta i piccoli benefici fiscali, per eludere gli alti costi della manodopera? Sarebbe interessante misurare l’incremento di iscrizioni a partire dalla data di abolizione dei vouchers.
    Qualche anno fa una mente fervida e con poca conoscenza della realtà in cui viveva il cittadino medio, invento le “SRL da un euro” . Sarebbe interessante conoscere quante di queste Start up sono ancora vive e come siano riuscite ad ottenere del credito bancario.
    cordialmente.
    Marco Fantini

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