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tecnologia

Gli interventi per rendere la casa anti-sismica

Mettere in sicurezza le case dal rischio sismico è possibile. Salvando non solo le vite umane, ma anche evitando gravi danneggiamenti alle strutture. Con interventi relativamente poco invasivi, soprattutto se si ha già intenzione di eseguire una ristrutturazione: dall’inserimento di catene per migliorare il collegamento fra pareti, tetti e coperture al rinforzo delle fondamenta, anche con pali di consolidamento, che aiutino l’appoggio del fabbricato; dalla stabilizzazione della muratura con iniezioni di miscele specifiche all’applicazione di fibre innovative per consolidare le volte. O con opere molto profonde, eseguite a fronte di ristrutturazioni complete e – in particolare nel caso di edifici in cemento armato – che prevedono ad esempio l’inserimento di molle o di gomme a livello delle fondamenta,così da creare un cuscinetto che attenua l’impatto dell’onda d’urto del sisma.

Articolo sul Sole 24 Ore del 16 febbraio 2017
Ultimi commenti
  • Alfonso |

    Domanda : Come è possibile lasciare un permesso di consolidamento ad un fabbricato in mattoni pieni con mattoni frantumati al piano terra dalle scosse di terremoto senza consolidare le fondamenti?

  • Fabio Limiti |

    Tutti gli edifici possono essere migliorati nella risposta alle sollecitazioni sismiche, ma occorre analizzare caso per caso poiché la gamma delle situazioni è pressoché infinita.
    Le situazioni più complesse sono quelle degli aggregati nei centri storici che rappresentano la quasi totalità del patrimonio edilizio a rischio maggiore.
    In questi casi ritengo sarebbe un’ottima soluzione la creazione in ogni alloggio di almeno una safety room dove potersi rifugiare in caso di sisma e dove far dormire abitualmente i bambini.
    Occorrerebbe, però, diffondere l’idea e rendere questa misura finanziabile.

  • Claudio Balzamo |

    Complimenti per l’iniziativa!
    Personalmente sono interessato alle tipologie di interventi da accoppiare alla realizzazione dei cappotti termici per edifici in cemento armato, con indicazioni circa la quota interventi che beneficino delle agevolazioni fiscali che, per i condomini, dovrebbero raggiungere l’85%.
    Grazie e cordiali saluti.

  • Giacomo Milazzo |

    Fermo restando la necessaria informazione e la divulgazione della cultura della prevenzione trovo i suggerimenti ed i disegni grossolani ed approssimativi. Danno ai non esperti, non in possesso delle necessarie conoscenze, informazioni approssimate e fuorvianti. Invece argomenti come questi vanno sì divulgati ma con linguaggio rigoroso e non citando a vanvera concetti generici. Ogni edificio ha una sua identità ed a parità di edifici il terreno e la zona su cui sorge ne fornisce un’altra.
    Il Comitato Professioni Tecniche (pagine anche su Facebook) tempo fa ha realizzato una serie di documenti video dove alcuni professionisti illustrano con semplicità ma con precisione alcuni aspetti chiave della prevenzione.
    Perché non li contattate affinché un giornale serio come il vostro non realizzi una rubrica ad hoc, di qualità come quelle fiscali?

  • Michele Angelo Privitera |

    E’ importante sensibilizzare i cittadini sugli aspetti che riguardano il rischio sismico degli edifici, ma ritengo che l’informazione debba essere rigorosa, proprio perchè ci si rivolge ai non addetti ai lavori. La figura allegata al breve articolo è forviante. La gente comune non ha idea degli interventi necessari su un edificio, si corre il rischio di confonderli ulteriormente e non metterli in condizione di capire la bontà di una soluzione piuttosto che un’altra. Se il Vostro giornale vorrà dedicare una rubrica specialistica, anche per aiutare i lettori nell’impiego dello sgravio fiscale per adeguamento sismico, il Comitato Professioni Tecniche sarà felice di mettervi in contatto con alcuni esperti di alto livello nel settore.
    Cordiali saluti
    Michele Privitera
    Comitato Professioni Tecniche

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