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Cinema, riforma al rush finale. Il grande schermo in cifre

Francesco Rutelli, da metà ottobre nuovo presidente Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche AudiovisiveMultimediali) si dice fiducioso sull’esito della riforma del cinema. L’intento è quello di cogliere questa occasione per permettere all’industria cinematografica di affrontare i cambiamenti in atto.

L’ostacolo? Una tecnologia che sta cambiando completamente i modelli di fruizione e che favorisce l’entrata sulla scena delle nuove piattaforme digitali, da Netflix ad Amazon. Gli obiettivi sono tanti, i principali: la lotta alla pirateria e uno sbocco sulla tv free che valorizzi il prodotto.

Le misure da adottare devono considerare la possibilità di avere uscite di livello anche per i mesi estivi. Inoltre a breve verrà presentato un pacchetto di proposte in cui un tema centrale è quello della ristrutturazione delle sale cittadine.

Nel 2015 gli incassi totali sono stati di circa 637 miliardi di euro per 99,38 milioni di spettatori. Le Regioni che fanno registrare le cifre più significative ai box office sono Lombardia e Lazio, rispettivamente con incassi pari a circa 125 e 103 miliardi di euro. E queste sono anche le Regioni con il record di presenze 18,09 milioni per la prima e 15,88 per la seconda.

Se guardiamo all’andamento di incassi e presenze negli anni, il 2015 segna un netto miglioramento rispetto all’anno precedente, e in generale il trend si dimostra molto altalenante. Sono lontani però i livelli del 2010, quando le cifre avevano toccato il picco massimo.

Articolo sul Sole 24 Ore del 12 gennaio a pagina 17