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cronaca

In Italia gli scienziati sono donne. L'Europa, gli stereotipi e i laureati

In Italia gli scienziati sono donne. Lo dice lo studio “Educationat a glance”, che ha indagato la relazione tra titolo di studio e genere, raccogliendo informazioni sul sistema scolastico di numerosi Paesi europei e non.
Alcune rilevazioni confermano i più classici stereotipi che vogliono gli ingegneri tutti uomini e le maestre tutte donne. L’Italia, in particolare, si distingue per un picco nel settore “Education”, contando ben 8,9 donne per ogni uomo laureato nella stessa materia – terzo Paese dietro ad Estonia e Lettonia.
Sono molti i settori dominati dalle doonne. In particolare la salute e la cultura sembrano prerogativa femminile, con una performance molto forte della Lituania che si colloca rispettivamente al secondo (con 7,2 donne per ogni uomo) e primo posto (con 3,8 donne).
Un Paese che continua a mantenere il podio, la Lituania, al secondo posto con 2,5 donne per ogni uomo anche se si osservano i laureati di Giurisprudenza. Sono appena 6 gli Stati con più avvocati uomini e sono tutti – fatta eccezione per la Svizzera e la Turchia – in estremo oriente. Mentre i primi cinque classificati per numero di donne (Estonia, Lituania, Lettonia, Polonia e Slovenia) sono nell’est Europa.
Dataviz ed elaborazione dati a cura di Andrea Gianotti

Omogenea la distribuzione per i titoli di studio in agraria e servizi.
Caso particolare quello del comparto scientifico, in cui il numero di laureati è nettamente superiore al corrispettivo femminile, fatta eccezione per due Paesi: Italia (con 1,1 donne per ogni uomo) e Portogallo.

 

Ultimi commenti
  • triglia |

    Mi sembra che l’autore dell’articolo abbia letto male o non compreso la ricerca, confondendo studi con professione. Più donne che uomini nel campo dell’avvocatura? La tabella dice altro: dice più donne che uomini studiano materie legate a scienze sociali, business e legge. E’ un campo vastissimo e tra tutti questi gli avvocati sono (saranno) solo una piccola parte! E poi, le donne-scienziato. Qui forse è un problema di traduzione? Uno scienziato non è qualcuno che studia scienze (per esclusione immagino nella tabella si intenda scienze naturali) ma qualcuno che fa ricerca scientifica su qualsiasi disciplina… Che in Italia (e Portogallo) ci siano più scienziati donne mi sembra strano.

  • triglia |

    Mi sembra che l’autore dell’articolo abbia letto male o non compreso la ricerca, confondendo studi con professione. Più donne che uomini nel campo dell’avvocatura? La tabella dice altro: dice più donne che uomini studiano materie legate a scienze sociali, business e legge. E’ un campo vastissimo e tra tutti questi gli avvocati sono (saranno) solo una piccola parte! E poi, le donne-scienziato. Qui forse è un problema di traduzione? Uno scienziato non è qualcuno che studia scienze (per esclusione immagino nella tabella si intenda scienze naturali) ma qualcuno che fa ricerca scientifica su qualsiasi disciplina… Che in Italia (e Portogallo) ci siano più scienziati donne mi sembra strano.

  • Maria Grazia |

    Statistiche del cavolo. So bene cosa significa lavorare in un “santuario” maschile, DEVI assoggettarti al loro livello, compartire con loro, dargli sempre ragione, far finta di essere d’accordo, far finta che siano più bravi, ecc. Intanto noi donne dobbiamo restare uno scalino più basso, come desiderate voi uomini. E creare il focolare per loro tenendolo pulito e ordinato, pure la loro persona, fare figli per costruire la famiglia e tirarli sù. Dopo tutto questo sentirsi dire dal lui di turno: – “Io lavoro per te, per la famiglia; sono io che porto a casa i soldi e mi sacrifico per voi!” … A quando la parità? A quando i signori-maschi smetteranno di giocare e di far le guerre? A quando lo stipendio a una donna per procreare e crescere figli? A quando la donna può essere autonoma e indipendente con un salario proprio?
    Inoltre devo proprio dirvi che mi ha fatto ridere l’articolo che riporta un articolo dai paesi baltici

  • Maria Grazia |

    Statistiche del cavolo. So bene cosa significa lavorare in un “santuario” maschile, DEVI assoggettarti al loro livello, compartire con loro, dargli sempre ragione, far finta di essere d’accordo, far finta che siano più bravi, ecc. Intanto noi donne dobbiamo restare uno scalino più basso, come desiderate voi uomini. E creare il focolare per loro tenendolo pulito e ordinato, pure la loro persona, fare figli per costruire la famiglia e tirarli sù. Dopo tutto questo sentirsi dire dal lui di turno: – “Io lavoro per te, per la famiglia; sono io che porto a casa i soldi e mi sacrifico per voi!” … A quando la parità? A quando i signori-maschi smetteranno di giocare e di far le guerre? A quando lo stipendio a una donna per procreare e crescere figli? A quando la donna può essere autonoma e indipendente con un salario proprio?
    Inoltre devo proprio dirvi che mi ha fatto ridere l’articolo che riporta un articolo dai paesi baltici

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