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economia

Mutui, chi vince tra tasso fisso e variabile?


Il passo lento della ripresa economica, le misure ultraespansive della Banca centrale europea per cercare di fronteggiare l’incubo deflazione e negli ultimi due mesi anche il timore di contraccolpi causati dall’inattesa Brexit. I fattori che condizionano ormai da tempo l’andamento dei mercati finanziari hanno creato una situazione probabilmente irripetibile per chi deve scegliere un mutuo per acquistare o ristrutturare un’abitazione oppure per sostituire il vecchio contratto (più costoso) attraverso una surroga.
Basta dare un’occhiata alle migliori offerte rilevate dal broker Mutuionline per farsi un’idea di quanto sia cambiato il mercato dei prestiti casa in poco tempo: per un prestito ventennale da 200mila euro, per esempio, si può pagare un tasso variabile (finito) dello 0,71%, mentre per il fisso si sale (per modo di dire) fino all’1,56% con rate mensili in entrambi i casi inferiori ai 500 euro.

Articolo sul Sole 24 Ore del 21 agosto 2016 a pagina 5