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tecnologia

Boom di imprese, oltre 20mila in tre mesi. Startup vicine al tetto di 5mila.

Oltre 20mila imprese in più in tre mesi, come non si vedeva dal 2010, grazie soprattutto al crollo delle chiusure, mai cosi’ basse nel terzo trimestre da dieci anni e fallimenti ancora in calo. Sono alcuni dei dati salienti sulla nati-mortalita’ delle imprese italiane fotografati da Movimprese, la rilevazione trimestrale realizzata da InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle imprese, diffusi da Unioncamere. Il saldo fra le imprese nate e cessate tra luglio e settembre ammonta infatti a +20.075 unita’, frutto di 74.082 iscrizioni e 54.007 cessazioni. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, sono quasi 4mila le imprese in più.

E le startup? 

A fine settembre 2015 il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese è pari a 4.704, in aumento di 456 unità rispetto alla fine di giugno (+11,8%). Le startup rappresentano lo 0,31% del milione e mezzo di società di capitali italiane. Il capitale sociale delle startup è pari complessivamente a quasi 236 milioni di euro, che corrisponde in media a poco più di 50 mila euro a impresa (il
capitale medio è rimasto stabile rispetto al trimestre precedente).

Lombardia terra delle startup.

In valore assoluto la Lombardia è la regione che ospita il numero maggiore di startup innovative: 1.018, pari al 21,6% del totale. Seguono l’Emilia-Romagna con 541 (11,5%), il Lazio 455 (9,7%), il Veneto 360 (7,6%) e il Piemonte 326
(6,9%). In coda alla classifica, la Basilicata con 30, il Molise con 19 e la Valle d’Aosta con 12 startup.

Occupazione, la carica dei 22mila. 

I numeri sono piccoli m i tassi di crescita sono altii. Analizzando il periodo settembre 2014 (data di avvio della rilevazione trimestrale su dipendenti e soci)-giugno 2015, il numero delle persone complessivamente coinvolte nelle startup innovative registra un incremento del 64%, passando da poco più di 13 mila unità a quasi 22 mila unità (4.891 dipendenti+16.861 soci rilevati al 30 giugno 2015), sintesi di un aumento dei soci (il cui peso sul totale delle persone coinvolte si posizione intorno all’80%) e soprattutto dei
dipendenti (il relativo tasso di crescita nel periodo suindicato è risultato pari a quasi l’88%)

Bilanci in rosso. Ma i pochi che vanno bene hanno Roi e Roe superiori alle società di capitali.

Nel 2014, prevale la quota percentuale di startup innovative che registra una perdita: 57,2% contro la restante quota (37,8%) che segnala un utile di esercizio.
 Gli indicatori di redditività ROI e ROE delle startup innovative registrano valori negativi, ma se ci si riferisce soltanto alle imprese in utile, gli indici sono sensibilmente migliori di quelli delle altre società di capitali. La struttura finanziaria delle startup innovative è lievemente migliore di quella delle società di capitali. Situazione inversa per le startup in utile, che sono caratterizzate da una situazione finanziaria peggiore della media delle società di capitali. Per ogni euro di produzione le startup innovative generano in media 16 centesimi di valore aggiunto, un dato più basso di quello delle società di capitali (21 centesimi). Limitatamente alle imprese in utile, le startup generano, invece, più valore aggiunto rispetto alle società di capitali (33 centesimi contro 21).