Sono trascorsi più di 730 giorni dall’atroce attacco di Hamas a Israele e dalla sproporzionata e spietata reazione di Netanyahu; ora, il cessate il fuoco è iniziato, le truppe israeliane si stanno ritirando da determinate zone e i primi camion di aiuti stanno entrando nella Striscia. Dopo più di due anni di bombardamenti, come si possono misurare le azioni dell’esercito israeliano sull’exclave palestinese?
Secondo l’osservatorio di Shireen, un think tank di giornalisti nato per portare avanti i lavori di Shireen Abu Akleh, le morti totali nella Striscia dal 7 ottobre 2023 all’11 ottobre 2025 sono più di 65.000 e più di 1 vittima su 4 è un bambino. Il progetto Tech for Palestine mette a disposizione molti dati, tra cui quelli relativi alle vittime dall’inizio del conflitto a oggi: le loro informazioni riportano più di 67.000 morti.
I numeri visti sopra si riferiscono sempre alle vittime portate in ospedale o identificate e registrate, quindi non si tiene conto di chi è ancora sotto le macerie o chi è disperso: il numero reale di vittime reale è probabilmente molto più alto e le cifre nel grafico costituiscono una sottostima delle morti reali.
Sono invece quasi 170.000 i feriti, tra cui coloro che hanno riportato danni permanenti; di questi, UNICEF stima che tra i 3.000 e i 4.000 siano bambini che hanno perso un arto.
Più di 9 edifici su 10 nella Striscia sono in macerie e richiedono una ricostruzione.
I bombardamenti israeliani hanno gravemente compromesso l’intero complesso urbano della Striscia, non risparmiando il comparto sanitario: 125 ospedali sono stati danneggiati e più di 1.700 operatori sanitari sono stati uccisi. Il settore dell’istruzione è stato pesantemente interessato – sono più di 160 gli istituti scolastici e le università distrutte – così come quello religioso, con quasi 850 moschee abbattute. Infine, le case: sono più di 400.000 gli edifici residenziali ridotti a detriti e 3 palestinesi su 5 hanno perso la documentazione relativa alla proprietà della propria abitazione.
I bombardamenti sulla Striscia di Gaza hanno trasformato l’exclave palestinese nell’area più pericolosa al mondo per i giornalisti: nessun conflitto, dal 1800 a oggi, ha ucciso più reporter. Coloro che hanno perso la vita tentando di mostrare ciò che l’esercito israeliano stava compiendo sono quasi 270; ciò significa che, considerando due anni di conflitto, ogni mese sono stati uccisi più di 10 giornalisti. Le vittime tra i giornalisti a Gaza superano di gran lunga quelle registrate in guerre durate per periodi molto maggiori.
Nei documenti ufficiali legati alla “short-term survival”, dove si consiglia come sopravvivere in casi di terremoti, uragani o altri eventi che possono impedire l’accesso ad acqua potabile o per cucinare, si legge che è necessario fare una scorta di almeno 4 litri di acqua a testa, per ogni giorno stimato di mancato accesso.
Nella Striscia di Gaza, metà della popolazione ha vissuto con meno di 6 litri di acqua a testa; in Italia, il consumo medio giornaliero pro capite, considerando tutti gli usi possibili, è di 215 litri al giorno.
Più di 2.600 persone sono state uccise mentre tentavano di ottenere del cibo fornito dagli aiuti umanitari, mentre più di 19.000 sono rimaste ferite. Secondo OCHA, sono stati registrati 461 casi di morte legati alla malnutrizione, inclusi 157 episodi riferiti a bambini: 1 vittima di malnutrizione su 3 è un bambino. La fame e il dissesto igienico, causato dagli attacchi alle strutture sanitarie e alla mancanza di acqua pulita, ha colpito duramente i gazawi più piccoli: 1 bambino su 4 soffre di malnutrizione acuta.
Alle ore 12 del 10 ottobre 2025 è entrato in vigore il cessate il fuoco. Le truppe israeliane si allontanano da alcune delle aree occupate, i camion degli aiuti iniziano a entrare nelle zone in cui prima era vietato l’accesso e migliaia di sfollati palestinesi tentano di ritornare nelle proprie case, incamminandosi verso Nord, probabilmente, in molti, dirigendosi a Gaza City. I due anni di attacchi israeliani hanno devastato la Striscia e il suo futuro è ancora incerto, tra un Trump distopico che la immagina trasformata in rivera e la popolazione palestinese che vuole tornare a vivere.
Per approfondire.
Gaza, due anni di guerra: 67mila morti e la carestia.Le mappe degli attacchi
Tutti i conflitti del mondo in una infografica
Non c’è solo la guerra Russia-Ucraina. Gli altri conflitti del 2022 raccontati con i grafici
Tutti i conflitti del mondo in una infografica
Il conflitto a Gaza, il 7 ottobre e i nuovi fronti della guerra