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scienze

Scoperto un nuovo pianeta nel sistema stellare più vicino a circa 4 anni luce

C’è un pianeta che ruota intorno al sistema stellare più vicino alla Terra, quello di Alpha Centauri, distante appena 4 anni luce. La scoperta è pubblicata su The Astrophysical Journal Letters e si deve al gruppo di ricerca internazionale coordinato da Aniket Sanghi, del California Institute of Technology (Caltech), che ha utilizzato dati e immagini del telescopio spaziale James Webb. Alpha Centauri è un sistema composto da due stelle simili al nostro Sole, Alpha Centauri A e Alpha Centauri B, e da una stella nana rossa chiamata Proxima Centauri. Insieme, se osservate a occhio nudo, appaiono nel cielo come un singolo punto di luce, la terza stella più luminosa.

Questa immagine mostra il sistema stellare di Alfa Centauri ripreso da diversi osservatori terrestri e spaziali: il Digitized Sky Survey (Dss), il Telescopio Spaziale Hubble e il Telescopio Spaziale James Webb. Alfa Centauri A è la terza stella più luminosa del cielo notturno e la stella simile al Sole più vicina alla Terra. L’immagine ottenuta da terra con il Dss mostra il sistema triplo come un’unica sorgente luminosa, mentre Hubble riesce a distinguere le due stelle simili al Sole che lo compongono, Alfa Centauri A e Alfa Centauri B. L’immagine acquisita con lo strumento Miri di Webb, che utilizza una maschera coronografica per bloccare il bagliore intenso di Alfa Centauri A, rivela un potenziale pianeta in orbita attorno alla stella. Crediti: Nasa, Esa, Csa, Aniket Sanghi (Caltech), Chas Beichman (Nexsci, Nasa/Jpl-Caltech), Dimitri Mawet (Caltech), Joseph DePasquale (Stsci)

Attorno a queste stelle sono stati già osservati 3 pianeti, ma le nuove osservazioni con il telescopio Webb indicano la presenza di un quarto pianeta. A differenza degli altri, il nuovo pianeta si troverebbe nella cosiddetta fascia di abitabilità, ossia alla giusta distanza dalla sua stella per avere acqua in forma liquida in superficie. Tuttavia, aggiungono gli autori della ricerca, si tratterebbe di un pianeta gassoso, dunque una sorta di grande sfera di gas senza una vera superficie solida.

Nel primo pannello si vede il bagliore di Alfa Centauri A e B; nel secondo, una maschera coronografica riduce la luminosità della stella principale, sebbene restino schemi di luce complessi dovuti all’ottica e alla vicina Alfa Centauri B. Nel terzo pannello, la rimozione di questi artefatti tramite algoritmi rivela sorgenti deboli, incluso un possibile pianeta. Crediti: Nasa, Esa, Csa, Aniket Sanghi (Caltech), Chas Beichman (Nexsci, Nasa/Jpl-Caltech), Dimitri Mawet (Caltech), Joseph DePasquale (Stsci)

«Ci siamo trovati davanti al caso di un pianeta scomparso! Per indagare su questo mistero, abbiamo utilizzato modelli computerizzati per simulare milioni di potenziali orbite, incorporando le conoscenze acquisite quando abbiamo visto il pianeta e quando non l’abbiamo visto», spiega su Media Inaf online Aniket Sanghi del Caltech di Pasadena, California.

In queste simulazioni, è stato preso in considerazione sia l’avvistamento del 2019 del potenziale candidato esopianeta da parte del Very Large Telescope dell’Osservatorio europeo australe, sia i nuovi dati di Webb, e sono state considerate le orbite che sarebbero gravitazionalmente stabili in presenza di Alpha Centauri B.

Per approfondire. 

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