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economia

Dazi applicati dagli Usa nel mondo, la mappa

Appena entrati in vigore, dalla mezzanotte di Washington (quindi le 6 di questa mattina in Italia), i nuovi dazi statunitensi sui prodotti di decine di economie mondiali. Queste tariffe sostituiranno, per le economie interessate. L’obiettivo è riequilibrare gli scambi commerciali tra gli Usa e i suoi partner, che secondo il Tycoon, Donald Trump, “beneficiano” della principale potenza economica mondiale. Ma a quanto ammontano le percentuali applicate nel mondo dagli States?

 

I dazi introdotti, secondo la nota ufficiale della Casa Bianca, rientrano in un ampio ventaglio di valori, compreso tra il 15% e il 41%. L’Ue, il Giappone e la Corea del Sud, che sono tra i principali partner commerciali degli Usa, sono ora soggetti a un’aliquota di almeno il 15%. Le Borse europee prendono le misure e, in particolare Francoforte, ingrana la marcia, anche valutando la speranza di una tregua tra Russia e Ucraina, con il Cremlino che ha confermato un vertice tra Putin e Trump nei prossimi giorni. Resta tuttavia il nodo dei chip: il presidente degli Stati Uniti ha annunciato l’intenzione di imporre dazi del 100% su chip e semiconduttori, senza specificare, per il momento, la data di entrata in vigore di queste nuove misure. “Imporremo dazi significativi su chip e semiconduttori, intorno al 100%”, ha dichiarato dalla Casa Bianca. “Questa è una buona notizia per le aziende che li producono negli Stati Uniti”. L’Unione Europea sta poi cercando di ottenere un’esenzione dai dazi per uno dei suoi settori chiave, il vino.

In questo scenario si muovono anche i BRICS, il raggruppamento di economie formato da Brasile, Russia, India, Cina e dal Sudafrica (che si è aggiunto nel 2010). Il presidente della repubblica brasiliano, Celso Amorim, ha confermato la telefonata tra il presidente Luiz Inácio Lula da Silva e il primo ministro indiano, Narendra Modi. La chiamata è prevista per oggi, affinché si possa discutere intorno all’aumento dei dazi Usa. Il prossimo ad essere contattato dovrebbe essere il leader cinese, Xi Jinping. Secondo quanto riportano dai media locali, Lula sta valutando una risposta coordinata dei BIRCS ai dazi statunitensi, tema di cui si era discusso anche in occasione del vertice dei leader di luglio, a Rio de Janeiro.

 

Non si fanno attendere, in un momento concitato come questo, le dichiarazioni del presidente Trump, che sul social di sua proprietà, Truth, ha voluto pubblicare: “Miliardi di dollari, provenienti in gran parte da paesi che hanno tratto profitto dagli Stati Uniti con entusiasmo, inizieranno ad affluire negli Usa“.

Per approfondire. 

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