Oltre undicimila data center, sparsi in tutto il mondo, sono attualmente in azione e costituiscono la spina dorsale dell’economia digitale, archiviando, gestendo e rielaborando l’intero scibile globale delle informazioni digitali. Secondo i dati aggiornati a novembre 2025, come riportati da Statista, rivelano la leadership degli Stati Uniti nelle infrastrutture digitali, rappresentando circa il 38% dei data center mondiali. L’Europa non è da meno, con i suoi quasi 3.500 centri. Ma dove si concentrano maggiormente i data center del mondo?
America: il cuore dei dati globali
Come già detto, gli Stati Uniti sono al primo posto in quanto Paese con il maggior numero di data center attualmente funzionanti all’interno del proprio territorio. Con 4.165 centri, assolve al fabbisogno di stoccaggio e rielaborazione dei dati con quasi il 38% di tutte le strutture a livello mondiale. Le ragioni di un tale posizionamento posso essere ricondotte all’evoluzione del proprio settore tecnologico, che può vantare importanti attori delle infrastrutture cloud come Amazon, Google e Microsoft. Anche aziende come OpenAI stanno guidando una storica espansione delle strutture digitali, opportune per alimentare i carichi di lavoro dell’IA. Le previsioni in tal senso, come dichiarato da Sam Altman, CEO dell’azienda californiana, sono di investimenti pari a 1,4 trilioni di dollari, da qui al 2035.
L’Europa tiene il passo del Nuovo Mondo
L’enfasi normativa dell’Ue sulla privacy, attraverso il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), ha anche stimolato la crescita delle strutture locali, in particolare nell’Europa settentrionale e occidentale. Infatti, dei 3.500 data center presenti nel vecchio continente, il numero maggiore lo troviamo nel Regno Unito (con 499 centri), segue poi la Germania (con 487) e la Francia (321).
L’Italia, secondo il più recente censimento, ha in tutto 209 data center. In una classifica globale sarebbe al decimo posto, dopo il Giappone (che ne ha 242) e prima del Brasile (che ne conta 195). Prendendo in esame unicamente il continente europeo, il nostro Paese sarebbe al quarto posto.
Cloud computing: un mercato da trilioni di dollari
Per capire la magnitudo di un mercato come il Cloud computing, bisogna pensare che Amazon Web Services (AWS), che fornisce un’ampia gamma di strumenti di infrastruttura cloud, tra cui servizi di elaborazione, archiviazione, database e sviluppo, avendo conquistato il 30% di questo mercato, registra quasi 30 miliardi di dollari di fatturato su base trimestrale e 120 miliardi di dollari su base annua. Dunque, facendo un confronto, i soli servizi di cloud computing di Amazon attualmente producono più dell’intero fatturato di Nike, Disney o Coca-Cola.
Anche Microsoft Azure detiene una quota consistente di mercato, pari al 20% e corrispondente a circa 19,8 miliardi di dollari di fatturato trimestrale. Si stima, inoltre, che Azure stia crescendo a un ritmo di circa il 33% su base annua. La sua stretta integrazione con il software aziendale, le offerte di cloud ibrido e gli strumenti di intelligenza artificiale, in particolare la collaborazione con OpenAI, hanno contribuito ad alimentare questa rapida ascesa.
Ad ogni modo, sebbene le aziende statunitensi dominino la classifica, le cinesi Alibaba e Tencent rappresentano complessivamente il 6% del mercato. Alibaba Cloud è leader in Asia. Altri attori di rilievo sono Oracle, Salesforce e IBM, ciascuno con una quota di mercato del 2-3%, avendo ritagliato delle proprie nicchie in settori o regioni specifici.