The G3 Warning has been extended through 0900 UTC on 03 Jun 2025 (0500 ET) due to persistent CME activity. pic.twitter.com/8JQcgwDIH2
— NOAA Space Weather Prediction Center (@NWSSWPC) June 2, 2025
È in corso una delle tempeste geomagnetiche più lunghe degli ultimi anni. L’evento è iniziato nella mattina del primo giugno in seguito ad una espulsione di massa coronale o Cme, cioè materia sotto forma di plasma, che ha raggiunto la Terra innescando una tempesta di severa intensità, di classe G4. L’evento è poi proseguito nei giorni successivi con intensità inferiori e con una breve pausa nella notte tra l’1 e il 2 giugno, ma per la giornata di oggi il Centro di Previsione Meteorologica Spaziale dell’agenzia americana Noaa prevede ancora una forte tempesta di classe G3 e strascichi potrebbero farsi sentire nei prossimi giorni.
Il vento solare è stato il responsabile di un’altra perturbazione avvenuta solo pochi giorni fa: nella notte tra il 28 e il 29 maggio si è verificato infatti un primo picco di classe G3 e, dopo una diminuzione, la tempesta è aumentata nuovamente fino alla classe G2, per poi esaurirsi all’alba del 30 maggio.
Per la giornata del 3 giugno, il Centro di Previsione Meteorologica Spaziale dell’agenzia americana Noaa indica che l’intensità potrebbe nuovamente raggiungere la classe G3, e strascichi più leggeri di classe G1 potrebbero farsi sentire fino al 5 del mese.
I buchi coronali sono aree della corona, la parte più esterna dell’atmosfera solare, nelle quali il campo magnetico solare si apre verso l’esterno, consentendo la fuoriuscita di sciami di particelle a velocità estremamente elevate. Il vento solare ha dunque accelerato la Cme verso il nostro pianeta e ne ha intensificato gli effetti. Questo perché quando le particelle cariche in arrivo dal Sole si scontrano con lo scudo della Terra, la magnetosfera, iniziano a scivolare lungo il bordo in direzione dei poli magnetici, dove la protezione è più debole e le particelle possono quindi entrare in contatto con l’atmosfera terrestre. Questo è anche il motivo per il quale gli effetti delle tempeste riguardano soprattutto le latitudini più elevate.
Qui trovate gli aggiornamenti del Noaa mentre qui lo spiegano sulle classificazioni delle tempeste solari.