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politica

Le sei missioni del Pnrr riassunte in 64 indicatori statistici. L’impatto per territorio, classe d’età e genere

 

Monitoraggio delle misure del PNRR attraverso gli indicatori di benessere e sostenibilità

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La Commissione europea ha dato il via libera alla seconda rata di finanziamenti per l’Italia da 21 miliardi di euro per la realizzazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Come è stato spiegato ieri martedì 27 settembre è stato verificato il raggiungimento di tutte e 45 le milestone e obiettivi collegati a questa richiesta di pagamento. Nella stessa giornata di ieri l’Istat in collaborazione con la Ragioneria generale dello Stato ha pubblicato una dashboard di monitoraggio del Pnrrr che tiene conto di 64 indicatori statistici. Nel dettaglio, le sei Missioni del PNRR, che rappresentano un valore di 191,5 miliardi di euro, sono articolate in 285 sub-misure.

A cosa serve? Per esempio a misurare l’impatto dei finanziamenti previsti nei vari settori per territorio, classe d’età e genere. E’ questa la novità. Vuole dire per i cittadini potere accedere ai dati e verificare gli effetti del Piano in ognuno di questi ambiti, anche tenendo conto dei dati storici pre-Pnrr. Come ricorda l’Istat l’utilizzo degli indicatori per monitorare le politiche pubbliche e valutare i progressi verso lo sviluppo sostenibile è ormai parte integrante dei principali documenti della Commissione europea e dei nostri documenti di finanza pubblica. Nel caso dell’istituto italiano il loro sistema già include l’allineamento degli indicatori per la misurazione del Bes (Benessere equo e sostenibile) con quelli SDGs (i Sustainable Development Goals dell’Agenda

2030 delle Nazioni Unite) da ora è integrato anche con le sei missioni previste dal PNRR. Ciò consente un attento monitoraggio delle misure del Piano attraverso gli indicatori di sviluppo sostenibile.

Giornalisti e società civile aiutano a monitorare il Pnrr.

Qui trovate l’Osservatorio del Pnrr del Il Sole 24 Ore, qui invece l’iniziativa di monitoraggio di OpenPolis. Qui invece le linee guida per il monitoraggio del Pnrr del Ministero. Su Infodata abbiamo sottolineato molte volte: senza dati non è possibile monitorare l’impatto di genere delle politiche pubbliche. L’Italia ha la necessità di produrre più dati disaggregati per genere, soprattutto in vista degli ingenti prossimi investimenti.  Qui sotto l’inziativa Dati Aprendi di Infodata. Il senso è che InfoData ha deciso di lanciare una sorta di censimento dei dati aprendi, una brutta locuzione che utilizza il gerundio come facevano gli antichi romani. Per i quali «Carthago delenda» era la città di Cartagine che doveva essere distrutta e «data aperiendi» i dati che dovevano essere aperti. Ammesso e non concesso che all’epoca si avesse un concetto di dati paragonabile a quello odierno.

Per approfondire.

Povertà abitativa, alloggi temporanei e Pnrr. Cosa è l’Housing First?

Pnrr, cosa è il catalogo nazionale dei dati Istat? L’interoperabilità semantica spiegata bene.

Quali dati di genere servono per monitorare il Pnrr? Spoiler: mancano la maggior parte degli indicatori