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cronaca

Emergenza siccità, quali sono i livelli di rischio?

È in fase di definizione un decreto per fronteggiare la grande sete del Nord Italia. All’opera Governo e Protezione Civile, con uno stato di emergenza pronto per essere emanato. Le prime quattro regioni pronte ad accedervi sono la Lombardia, l’Emilia-Romagna, l’Umbria e il Piemonte (la più colpita). In questo quadro si susseguono le dichiarazioni istituzionali ai vertici politici del settentrione. Per il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, “stiamo vivendo una situazione eccezionale, di una gravità che non si era mai verificata in questi anni. In questo momento più che mai è importante operare in maniera coordinata e con una linea comune, prendendo in considerazione le opinioni dei tecnici per seguire la strada migliore per risolvere l’emergenza”. Segue Alberto Cirio, Presidente della regione Piemonte, dove l’acqua è attualmente razionata per oltre 200 comuni, asserendo: “è necessario che ci sia una regia Commissariale da parte del governo perché dobbiamo ottenere due cose: lo stanziamento di risorse per i danni all’agricoltura ed evitare che i danni aumentino, cioè, intervenire sui bacini idroelettrici sui nostri laghi per trovare soluzioni immediate”. Ma anche al centro Italia si iniziano a prendere precauzioni, dove il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha dichiarato lo stato di calamità.

In ragione delle forti preoccupazioni espresse dalle regioni, per gestire l’allarme sul fronte infrastrutturale, è stato deciso di istituire un coordinamento con le amministrazioni interessate. Questo quanto emerso dalla riunione del MiPAAF (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali), con la presenza del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e del capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

Da Nord a Sud la situazione ha però una condizione di sofferenza diversificata. Lo spiega proprio il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che sostiene “il Piemonte, ad esempio, vive una crisi idropotabile, ma anche al centro ci sono criticità, anche se diverse. Tra l’altro la criticità riguarda l’idropotabile, ma anche l’agricoltura e l’approvvigionamento energetico. Non piove da settimane, il cuneo salino è risalito di decine di chilometri e inquina l’acqua irrigua”, per poi concludere, “le tendenze non sono positive, nelle prossime settimane non ci sarà una inversione di tendenza. Tra l’altro questi periodi di siccità potranno essere alternati da possibili momenti di piogge intense”.

 Ma qual è lo stato di rischio effettivo delle differenti regioni italiane? Di seguito uno strumento elaborato dalla redazione di InfoData per capire, area per area, il livello di rischio siccità e relative condizione della stessa.

 

Clicca sulla regione di interesse o selezionala dal filtro riposto in cima alla mappa. Passandoci sopra il cursore potrai scoprire l’attuale condizione della regione.

 

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