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cronaca

Quanta CO2 emette il cibo? L’impatto ambientale della dieta raccontato con i grafici

Un chilo di carne di manzo ne emette una sessantina di CO2 equivalente. Ovvero di quell’unità di misura utilizzata per rendere confrontabili i diversi gas climalteranti. Ora, che l’alimentazione umana fosse uno dei fattori che influenza le emissioni nocive era un fattore noto da tempo. Lo European Data Journalism network, rete di giornalismo datadriven di cui fa parte anche InfoData, ha provato a mettere nero su bianco i numeri di questo fenomeno.

Numeri che dicono che sul podio degli alimenti più inquinanti ci sono appunto il manzo, seguito dall’agnello e dal formaggio. Il quale, in buona parte, si produce con latte vaccino. Anche il cioccolato, con 18,7kg di CO2 equivalente al chilo, non scherza in quanto ad impatto ambientale. E lo stesso il caffè, che arriva a 16,5.

Interessante osservare anche i motivi che portano a questi numeri. Ad esempio, sia sulla carne bovina che sulla cioccolata, una quota consistente delle emissioni è data dalla conversione del suolo, viene modificato e destinato a pascolo o a piantagione di cacao. Nel primo caso, poi, anche la fase di allevamento ha un impatto significativo sulle emissioni totali di CO2.

Questo grafico, realizzato sempre da EDJnet, mostra invece la distribuzione percentuale dell’impatto ambientale della dieta nei diversi paesi europei. Ovvero quanto percentualmente ogni tipo di alimento incida sul totale complessivo dei gas climalteranti legati all’alimentazione. Come si nota facilmente, in tutti le nazioni europee l’impatto più significativo riguarda carne e uova (linea blu) e latte e latticini (linea gialla).

In Italia, in particolare, il 57,23% delle emissioni dovute all’alimentazione riguardano carne e uova, mentre un ulteriore 27,78% è dovuto ai latticini. Frutta e verdura pesano invece per il 2,85%: oltre a far bene alla linea, fanno bene anche al pianeta.