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cronaca

Android vs iOs: chi controlla il mercato dei sistemi operativi mobili?

La Commissione europea ha inflitto a Google una maximulta da 4,3 miliardi di euro per l’abuso di posizione dominante esercitato dal suo sistema operativo mobile, Android. La sanzione, la più alta mai imposta a un’azienda, è stata annunciata a Bruxelles dalla commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, confermando i rumor già circolati in mattinata sulla stampa internazionale. Qui il pezzo sul .com

Diciamo subito che non c’è proprio gara. Il sistema operativo mobile di Google è installata in decine di migliaia di modelli di smartphone.La concorrenza di Apple non la può scalfire. Gli ultimi dati sui sistemi operativi per smartphone di Kantar Worldpanel ComTech rivelano che nei tre mesi terminati a marzo 2018, la concorrenza all’interno del mondo Android ha continuato a intensificarsi mentre la quota di iOS (Apple) è rimasta stabile nei cinque mercati principali in Europa e negli Stati Uniti, in contrasto con la continua crescita cinese Si oscilla dal 59% negli Stati Uniti dove Apple gioco un ruolo di primo piano, al 70% dell’Italia, l’80% della Cina e l’87% del Brasile. Solo in Giappone gli utenti di iOs battono quelli di Android (57 contri 41). Tutto il resto è noia, come recita la canzone di Franco Califano: da quando il sistema di Windows mobile è stato spazzato via dal mercato insieme al “caso” Blackberry la partita dei sistema operativi è diventata una sfida a due. Sfida sproporzionata, visto che, lo ripetiamo, il sistema operativo (Os) della Apple gira solo sui telefonini della Apple. Mentre la scelta di Google è stata quella di puntare su un Os open source molto flessibile, pressoché gratuito e facilmente personalizzabile.

Qui sotto trovate la mappa interattiva dell’istituto di analisi Kantar che monitora il mercato dei dispositivi mobili. Il dato è di marzo.

Se invece allarghiamo lo zoom a tutti i dispositivi, non solo smartphone e table ma anche pc desktop scopriamo che il boom del mobile ha portato Android a diventare il primo sistema operativo. Il sorpasso storico su Windows di Microsoft (che anima la quasi totalità dei personal computer) avviene nel novembre del 2017. Secondo i dati globali di StatCounter il primo si attesta al 41% contro il 36 di quello della casa di Redmond. Al terzo posto c’è iOS di Apple. Per la cronaca, se guarda in basso basso ci piace segnalare la timida presenza di Linux, l’unico sistema completamente open source dell’elenco, dal momento che Android è comunque sostenuto e sviluppato da Google.

 

Le statistiche di giugno sono elaborate su campioni di oltre 10 miliardi di pagine visitate ogni mese, per oltre 2 milioni di siti web.

E l’Italia? Per quanto riguarda l’Italia, Windows domina ancora in modo netto sfiorando la maggioranza assoluta con il 42%. Android è secondo con il 30%.

Ultimi commenti
  • Enrico Frascati |

    Forse a lato delle considerazioni sulla penetrazione del mercato, andrebbe ricordato che a fronte di un dominio totale di Android sul fronte del numero di device installati, sul lato dei guadagni il dominio assoluto è di Apple che tra tablet e smartphone si porta a casa l’87% dei guadagni totali del mercato (numeri del 2018).
    Insomma, a parità di “posizione dominante sul mercato”, Google non è certo pari alla Microsoft degli anni 90, che vinceva sia per installazioni che per guadagni.
    Android ha fatto i numeri su terminali di bassisimo livello (solo Samsung negli ultimi dieci anni ha venduto più di 800 modelli di smartphone… di cui almeno 750 a bassissime prestazioni e destinati a finire in discarica nel giro di 1 o 2 anni, evviva l’ecologia) e fasce della popolazione non interessate a spendere (i guadagni del Play Store sono sono il 60% di quelli di Apple Store).
    Insomma, il mercato di Android è in gran parte formato da una clientela che non vuole spendere ed è basato su un business plan non efficacissimo, mantenuto in piedi in gran parte dalle altre fonti di revenue di Google (prima fra tutte la pubblicità sul motore di ricerca).
    Con queste premesse, e un’iniezione di soldi pressoché infinità, non è impossibile dominare un mercato.
    Ben diverso è trasformare un’opportunità come la rivoluzione degli smartphone in una fonte di reddito enorme grazie a un business plan a prova di bomba, e producendo tra l’altro solo terminali di alto livello (che non finiscono in discarica prima di 5/6 anni!), come Apple è riuscita a fare con iOS.

  • Enrico Frascati |

    Forse a lato delle considerazioni sulla penetrazione del mercato, andrebbe ricordato che a fronte di un dominio totale di Android sul fronte del numero di device installati, sul lato dei guadagni il dominio assoluto è di Apple che tra tablet e smartphone si porta a casa l’87% dei guadagni totali del mercato (numeri del 2018).
    Insomma, a parità di “posizione dominante sul mercato”, Google non è certo pari alla Microsoft degli anni 90, che vinceva sia per installazioni che per guadagni.
    Android ha fatto i numeri su terminali di bassisimo livello (solo Samsung negli ultimi dieci anni ha venduto più di 800 modelli di smartphone… di cui almeno 750 a bassissime prestazioni e destinati a finire in discarica nel giro di 1 o 2 anni, evviva l’ecologia) e fasce della popolazione non interessate a spendere (i guadagni del Play Store sono sono il 60% di quelli di Apple Store).
    Insomma, il mercato di Android è in gran parte formato da una clientela che non vuole spendere ed è basato su un business plan non efficacissimo, mantenuto in piedi in gran parte dalle altre fonti di revenue di Google (prima fra tutte la pubblicità sul motore di ricerca).
    Con queste premesse, e un’iniezione di soldi pressoché infinità, non è impossibile dominare un mercato.
    Ben diverso è trasformare un’opportunità come la rivoluzione degli smartphone in una fonte di reddito enorme grazie a un business plan a prova di bomba, e producendo tra l’altro solo terminali di alto livello (che non finiscono in discarica prima di 5/6 anni!), come Apple è riuscita a fare con iOS.

  • Enrico Frascati |

    Forse andrebbe ricordato che a fronte di un dominio totale di Android sul fronte del numero di device installati, sul lato dei guadagni il dominio assoluto è di Apple che tra tablet e smartphone si porta a casa l’87% dei guadagni totali del mercato (numeri del 2018).
    Insomma, a parità di “posizione dominante sul mercato”, Google non è certo pari alla Microsoft degli anni 90, che vinceva sia per installazioni che per guadagni.
    Android ha fatto i numeri su terminali di bassisimo livello (solo Samsung negli ultimi dieci anni ha venduto più di 800 modelli di smartphone… di cui almeno 750 a bassissime prestazioni e destinati a finire in discarica nel giro di 1 o 2 anni, evviva l’ecologia) e fasce della popolazione non interessate a spendere (i guadagni del Play Store sono sono il 60% di quelli di Apple Store).
    Insomma, il mercato di Android è in gran parte formato da una clientela che non vuole spendere ed è basato su un business plan non efficacissimo, mantenuto in piedi in gran parte dalle altre fonti di revenue di Google (prima fra tutte la pubblicità sul motore di ricerca).
    Con queste premesse, e un’iniezione di soldi pressoché infinità, non è impossibile dominare un mercato.
    Ben diverso è trasformare un’opportunità come la rivoluzione degli smartphone in una fonte di reddito enorme grazie a un business plan a prova di bomba, e producendo tra l’altro solo terminali di alto livello (che non finiscono in discarica prima di 5/6 anni!), come Apple è riuscita a fare con iOS.

  • Enrico Frascati |

    Forse andrebbe ricordato che a fronte di un dominio totale di Android sul fronte del numero di device installati, sul lato dei guadagni il dominio assoluto è di Apple che tra tablet e smartphone si porta a casa l’87% dei guadagni totali del mercato (numeri del 2018).
    Insomma, a parità di “posizione dominante sul mercato”, Google non è certo pari alla Microsoft degli anni 90, che vinceva sia per installazioni che per guadagni.
    Android ha fatto i numeri su terminali di bassisimo livello (solo Samsung negli ultimi dieci anni ha venduto più di 800 modelli di smartphone… di cui almeno 750 a bassissime prestazioni e destinati a finire in discarica nel giro di 1 o 2 anni, evviva l’ecologia) e fasce della popolazione non interessate a spendere (i guadagni del Play Store sono sono il 60% di quelli di Apple Store).
    Insomma, il mercato di Android è in gran parte formato da una clientela che non vuole spendere ed è basato su un business plan non efficacissimo, mantenuto in piedi in gran parte dalle altre fonti di revenue di Google (prima fra tutte la pubblicità sul motore di ricerca).
    Con queste premesse, e un’iniezione di soldi pressoché infinità, non è impossibile dominare un mercato.
    Ben diverso è trasformare un’opportunità come la rivoluzione degli smartphone in una fonte di reddito enorme grazie a un business plan a prova di bomba, e producendo tra l’altro solo terminali di alto livello (che non finiscono in discarica prima di 5/6 anni!), come Apple è riuscita a fare con iOS.

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