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cronaca

Le scuole migliori? In Friuli e nelle Marche. Così dicono i presidi

Si chiamano questionari di autovalutazione, nel senso che sono i dirigenti scolastici a dare i voti ai propri istituti. Il Miur raccoglie questi dati e ha deciso di pubblicarli in formato open. Italiani.Coop li ha analizzati ed ha elaborato alcune infografiche per Il Sole24Ore. Ed è appunto guardandole che si nota come le due regioni nelle quali le scuole hanno ottenuto la valutazione migliore, 5,1 su un massimo di 7, sono il Friuli Venezia-Giulia e le Marche.

 

 

Quella nella quale i risultati sono peggiori è la Sardegna, dove la valutazione media complessiva si è attestata su 4,6. Giusto mezzo punto sotto i migliori, una distanza quindi non siderale. Nella seconda parte dell’infografica, è possibile visualizzare la situazione relativa ai singoli indicatori. Se ad esempio con il filtro si selezionano gli esiti, si scopre che gli studenti friulani e pugliesi sono stati i migliori sotto il profilo dei risultati scolastici, mentre quelli molisani hanno dimostrato maggiori competenze in termini di educazione civica. Sempre ai friulani, invece, spetta il primato nelle prove Invalsi. Volendo avere un quadro più dettagliato della questione, è possibile valutarla a livello provinciale:

 

 

Se con il filtro si stringe l’attenzione sul Friuli, si scopre come la provincia migliore sia quella di Udine. Che ottiene il voto più alto insieme a quelle di Catanzaro, Benevento, Ascoli Piceno, Monza, Ancona ed Isernia. Il filtro posto sopra la mappa, oltre che a “stringere” su una regione, permette anche di concentrarsi su un singolo indicatore. Se ad esempio si prende in considerazione quello relativo ai risultati scolastici, si scopre che il primato spetta a Benevento. E se invece si volesse fare un raffronto tra due province? A questa esigenza risponde quest’ultima infografica:

 

 

Basta selezionare con i filtri le due province sulle quali ci si vuole concentrare e si ottiene l’elenco dei risultati ottenuti dalle scuole dei territori considerati nei test di autovalutazione compilati dai dirigenti scolastici. Ovviamente, si tratta di medie: nella stessa zona possono convivere realtà pessime con altre di eccellenza. Ma questo, appunto, è un concetto che si impara sui banchi di scuola.