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tecnologia

La storia visionaria di Elon Musk raccontata con i suoi razzi e i numeri

Lo scorso 6 febbraio SpaceX ha fatto la storia, concludendo con un successo una missione che sembrava al limite della fantascienza. Si trattava del primo lancio per il Falcon Heavy, l’ultimo arrivato e attualmente il razzo spaziale più grande e potente disponibile sulla Terra. Lo abbiamo visto alzarsi, decollare, grazie ai 27 motori di cui è dotato, capaci di generare una spinta di 2.300.000 kg forza. Il Falcon Heavy ha portato in orbita il suo particolare carico, un’automobile elettrica Tesla Roadster diretta verso l’orbita di Marte intorno al Sole. Cosa più importante, la missione ha dimostrato che Elon Musk ha ragione. Il Falcon Heavy è davvero il razzo spaziale più potente del mondo, potrebbe aprire nuove possibilità e cambiare le prospettive dell’esplorazione spaziale nel prossimo futuro.

Elon Musk, cofondatore di PayPal, CEO di Tesla Motors e, soprattutto, fondatore di SpaceX, aveva annunciato l’avvento del Falcon Heavy già 7 anni fa. Era il 2011 e il razzo sarebbe dovuto essere pronto due anni dopo. La previsione si rivelò troppo ottimistica, ma l’impresa è riuscita comunque in un tempo relativamente breve. Basti pensare che la personale “missione” di Musk è iniziata solo nel 2002, anno di fondazione della Space Exploration Technologies Corporation. Il 22 maggio 2012 la SpaceX è diventata inoltre la prima compagnia privata ad aver inviato un veicolo spaziale alla Stazione Spaziale Internazionale, nell’ambito del programma Commercial Orbital Transportation Services della NASA, dimostrando di essere in grado di rifornire la stazione spaziale. Ora il contratto prevede almeno 12 per il rifornimento della ISS, il primo dei quali è avvenuto l’8 ottobre 2012.

Il Falcon Heavy è l’ultimo lanciatore sviluppato dall’azienda, dopo il Falcon 1 e il Falcon 9.

Noi di InfoData abbiamo cercato di raccontare la storia di questa visionaria azienda e dei suoi razzi spaziali, raccogliendo i dati su tutti i lanci effettuati dalla sua nascita.

Per interagire con la grafica nella versione desktop (la più completa) basta passare col mouse su piccoli razzi verdi e rossi (indicatori di successo o fallimento della missione) disposti in circolo attorno alla terra. La lunghezza della coda di propulsione indica il carico utile nelle varie missioni.

Un fattore essenziale nel raccontare il progetto di SpaceX e dei razzi Falcon. Il Falcon Heavy permetterà infatti di portare in orbita satelliti pesanti e altro materiale, con la possibilità di portare carichi ad oggi inimmaginabili per altre compagnie spaziali. Anche la cifra per il trasporto che SpaceX può offrire è molto bassa per l’industria spaziale, circa 90 milioni di dollari. I prezzi di altre compagnie spaziali si aggirano intorno ai 350 milioni di dollari.

 

 

Dal Falcon 1 al Falcon Heavy

Dal Falcon 1 al Falcon Heavy, dal 2006 al 2018, attraverso 59 lanci, effettuati dalle più importanti basi degli Stati Uniti. 32 di questi dalla Cape Canaveral Air Force Station, altri 13 dal John F. Kennedy Space Center, la struttura per il lancio di veicoli spaziali della NASA anch’essa a Cape Canaveral, sull’isola Merritt in Florida. Il sito fu quello delle missioni Apollo e rampa di lancio degli Space Shuttle, in pensione dal 2011. Proprio da allora la SpaceX ha potuto affittare la rampa di lancio per 20 anni.

Come si può notare dalla grafica il trend è in crescita e la SpaceX sta aumentando i lanci anno per anno. Solo 1 o 2 lanci annuali dal 2006 al 2012, per poi crescere gradualmente fino ai 18 del 2017. Il Falcon 1 è stato usato fino al 2009. L’anno prima, esattamente il 28 settembre, si era guadagnato il titolo di primo razzo finanziato da privati a raggiungere con successo l’orbita terrestre bassa.

La maggior parte dei lanci della grafica (51 su 59) sono stati invece effettuati con le diverse versione del Falcon 9, che hanno aumentato considerevolmente le prestazioni dei razzi. Le performance dell’ultima versione, il Falcon 9 Full Thrust, è aumentata del 30% rispetto alla precedente e rappresenta la base del Falcon Heavy. Anche in grafica è possibile notare una grande crescita delle prestazioni di carico rispetto ai primi anni, in particolare dall’ingresso del Falcon 9 Full Thrust. Tanto che i lanci con maggior carico sono tutti datati 2017, con una media annuale per lancio di 5.304 kg, superiore al carico massimo annuale degli anni che vanno fino al 2014 e molto vicino ai 5.500 kg, carico massimo registrato nel 2016. Nell’avvicendarsi delle versioni del Falcon 9, il carico utile è cresciuto gradualmente. Per quanto riguarda il carico utile verso orbita terrestre bassa il Full Thrust è arrivato ai 22.800 kg, contro i 13.150 kg del Falcon 9 v1.1 e i 10.450 kg del Falcon 9 v1.0. Il carico utile verso orbita di trasferimento geostazionaria del Full Thrust è invece di 8.300 kg, cresciuto anch’esso rispetto ai 4.850 kg della v1.1 e ai 4.540 kg della v1.0.

Quello dello scorso 6 febbraio è probabilmente stato il lancio più seguito della SpaceX, ma non è quello che ha portato il maggior carico utile, nonostante il Falcon Heavy si preannuncia essere il più potente razzo al mondo, superiore come capacità di carico al predecessore Falcon 9. Si parla infatti di 63.800 kg di carico utile verso orbita terrestre bassa e di 26.700 kg di carico utile verso orbita di trasferimento geostazionaria. Scendendo ancora nel dettaglio, in quella che è la visionaria missione futura del Falcon Heavy, 16.800 kg di carico utile verso Marte. Tornando all’ultimo lancio, alla Tesla Roadster e al manichino che la occupava spavaldamente col braccio fuori dal finestrino, pesavano all’incirca 1.300 kg secondo le informazioni rilasciate. Non molto se si pensa che sono state 39 le missioni del Falcon 9 che hanno portato un carico superiore. Come detto, il massimo raggiunto, tra le missioni non classificate (di cui dunque abbiamo informazioni ufficiali) è di 9.600 kg, quattro volte nel corso del 2017.

La prima volta con un carico simile il 14 gennaio 2017. Data particolarmente importante nella storia della SpaceX. Si trattava infatti del primo volo di un Falcon 9 dall’incidente del 1º settembre, che aveva portato ad uno stop dei voli. Quel giorno il razzo e il carico erano andati distrutti durante le operazioni pre-volo sulla rampa di lancio. Il 14 gennaio le missioni per Iridium furono invece un successo, portando in orbita 10 satelliti ciascuna. Il carico utile era costituito dai 10 satelliti di 680 kg l’uno e un dispenser dal peso di 1000 kg. I satelliti sono stati rilasciati a un’altitudine di 740 km.

Tutto lascia presagire che il trend venga rispettato, con un aumento del carico utile nelle prossime missioni. Sono già 28 i lanci in programma nel 2018, 10 nel 2019 e altri 10 nel 2020. Il prossimo il 17 febbraio, si occuperà del satellite di osservazione SEOSAR. A dicembre invece, Dragon 2 (seconda versione della capsula Dragon di SpaceX, certificata per il trasporto di esseri umani) trasporterà il suo primo equipaggio di astronauti della NASA in una missione di 14 giorni verso la ISS, dopo una dimostrazione simile da parte del CST-100 Starliner della Boeing in programma per novembre 2018.