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cronaca

Tutto su Horizon 2020. Scopri i finanziamenti per la ricerca

La Commissione europea ha annunciato il 27 ottobre le nuove call a valere sul Programma Horizon 2020 che finanzia la ricerca e innovazione nella Ue. Per il triennio 2018-2020 il budget è di 30 miliardi di euro, una cospicua parte dei quali andrà ad azioni per la lotta al cambiamento climatico e per una energia sicura, pulita ed efficiente.

Su questo fronte sono già in pista le prime call e alcuni “topic” (gli argomenti contenuti nelle varie call e finanziati singolarmente) per un totale di 548,5 milioni a beneficio di imprese, centri di ricerca e università. Alla sostenibilità industriale il programma Horizon 2020  ha destinato per il prossimo anno 211 milioni di euro. Sono nove gli inviti aperti, su un totale di diciannove, tutti lanciati lo scorso 31 ottobre e destinati a Pmi e università europee. Le scadenze sono fissate per il 23 gennaio e il 22 febbraio prossimo. I finanziamenti rivolti alle Pmi sono quelli che sostengono azioni innovative e coprono il 70% dei costi ammissibili. Invece le università possono presentare progetti di ricerca e innovazione  e in questo caso ottenere un finanziamento pari al 100% dei costi.

Questa dashboard lanciata sul portale Ue alcuni giorni fa permette di navigare le domande ai fondi suddividendole per tipologia di organizzazione, Paese e finanziamento. Si parte in alto a sinistra dalla sezione filter by e si aprono via via nuove finestre che raccolgono in tempo reale i dati. nazione  Qui trovate il portale con l’accesso semplificato ai dati.

Quattro i filoni tematici: il primo riguarda lo sviluppo di processi di sostenibilità industriale. L’obiettivo è quello di contribuire a rafforzare ulteriormente la leadership globale dell’industria europea attraverso una combinazione di tecnologie innovative ed ecocompatibili, ridurre al minimo il consumo di risorse energetiche e di rifiuti per sostenere lo sviluppo dell’economia circolare e combattere il cambiamento climatico. I tipi di industrie a cui si rivolge questa azione – e che possono quindi presentare progetti – sono in particolare quelle che hanno un impatto con l’ambiente, ossia le industrie della ceramica, quelle che trattano prodotti chimici, minerali, metalli non ferrosi, acciaio. Questi settori industriali sono caratterizzati da un’alta dipendenza dall’energia nelle loro tecnologie di produzione e trasformazione. Verranno finanziati quindi progetti in grado di ridurre al massimo questa dipendenza.

Otterranno sostegno – in secondo luogo – i progetti che puntano a catalizzare l’economia circolare, ossia procedere alla sostituzione progressiva dei prodotti derivati da combustibili fossili per decarbonizzare i processi industriali. Le attività dovranno contribuire a rendere l’economia circolare una realtà grazie a processi industriali più efficienti e sostenibili.

Produrre energia pulita tramite materiali innovativi e studiare specifiche tecnologie di produzione di energia, nonché soluzioni di stoccaggio energetico, basate su materiali avanzati e nanotecnologie, in linea con la comunicazione della Commissione europea sull’accelerazione dell’innovazione energetica pulita. Questo il terzo ambito che verrà finanziato. Quindi un sostegno per ricerca sui nuovi materiali per l’immagazzinamento di energia e per la produzione di energia sostenibile. E per finire il settore delle costruzioni, che ha un impatto cruciale sul consumo di energia e sulle emissioni di carbonio nell’Unione europea. L’obiettivo è decarbonizzare il parco immobiliare dell’Ue entro il 2050: dagli edifici a energia quasi zero ai distretti a energia positiva. (articolo del 17 novembre sul Sole 24 Ore).

La novità nell’Ict. Un sostegno dell’Unione europea alla ricerca e all’innovazione nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) prevista all’interno del programma Horizon 2020 si è arricchita di un nuovo invito che vale 514 milioni. La call, che sarà aperta fino al 17 aprile 2018 e che è rivolta a imprese e centri di ricerca, è strutturata in 22 tematiche che puntano ad affrontare le sfide della leadership industriale e tecnologica nell’ambito delle Ict.

Possono essere presentati progetti per quanto riguarda le nuove tecnologie di elettronica portatile; Internet del futuro – che comprende anche una nuova generazione multilingue di Internet – tecnologie interattive di intelligenza artificiale; Internet delle cose; tecnologie di contenuto e gestione dell’informazione, ossia Tic per i contenuti digitali e per le industrie culturali e creative; tecnologie abilitanti fondamentali relative alla fotonica; tecnologie 5G; big data e piattaforme wireless avanzate.

Per ottenere i finanziamenti è fondamentale rispettare una serie di regole: prima di tutto possono partecipare le persone giuridiche (imprese, piccole o grandi, enti di ricerca, università, Ong) situate in almeno tre diversi paesi dell’Ue (si veda scheda a fianco). I finanziamenti si basano – salvo sporadiche eccezioni – sul requisito della transnazionalità, ossia un progetto deve avere per obiettivo lo scambio di esperienze, il trasferimento di buone prassi da un’organizzazione all’altra, oppure la cooperazione nella progettazione e nell’attuazione di azioni.