Cinquecento milioni di persone fuori dalla fame entro il 2030»: è l’obiettivo prefissato dai paesi del G7 contenuto nella «dichiarazione di Bergamo» che i responsabili dell’Agricoltura dei 7 Grandi hanno adottato all’unanimità al meeting a Bergamo.
Qui sotto Eurostat pubblica lo storico dell’Agricultural Commodity Price Index. Cliccando la freccia arancione si ha l’evoluzione nel 2016 e il dato fino a settembre 2017. Cliccando poi la tendina sotto si può isolare l’indicatore del singolo bene alimentare.
E in Italia? Il rapporto 2017 su “Occupazione in agricoltura: il ruolo del lavoro dipendente”, realizzato da Nomisma per conto dell’Osservatorio Eban (l’ente bilaterale agricolo nazionale) sostiene che l’occupazione agricola è caratterizzata da stagionalità e territorialità per effetto di un ciclo produttivo che segue ritmi biologici, da numeri significativi (188mila datori di lavoro e 1 milione di operai), varietà della domanda di lavoro e consistente presenza di manodopera straniera. Il reclutamento dei lavoratori,secondo lo studio di Nomisma, avviene in prevalenza attraverso canali informali, di conoscenza diretta e di suggerimento da parte di persone di fiducia (solo il 2% dei lavori stagionali avviene per il tramite dei centri per l’impiego pubblici).