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finanza

Il super-euro? E’ più un affare tedesco, che italiano

Il super-euro? E’ più affare tedesco, che italiano. Secondo un’analisi di Factset, la percentuale di ricavi realizzati fuori dall’Eurozona sul totale delle vendite è del 42,9% per le società quotate a Piazza Affari e appartenenti all’indice Ftse Mib e del 54,1% per quelle del Dax30 di Francoforte. Ma l’effetto di un rafforzamento della moneta unica è diverso per un investitore. In Germania, infatti, la quota di export è diffusa più equamente tra i settori e le aziende (gli unici comparti con esportazioni più basse, intorno al 20, sono banche, utilities e media); dunque, è più difficile sottrarsi all’impatto della minore competitività sui profitti. In Italia, invece, sono il settore auto e il lusso a sbilanciare il peso delle esportazioni: il fatturato extra Ue di Fiat è pari all’80% (anche per via di Chrysler), come quello di Luxottica e Ferragamo.

Su Info Data abbiamo provato a calcolare una correlazione tra l’export e la moneta. Una vera correlazione statistica non c’è (, soprattutto perché i pesi delle società nei listini sono different) però si vede che le big tedesche ricadono nel quadrante delle mediane dove ci sono crescita più contenuta e vendite fuori dall’eurozona più elevate. Per l’Italia invece, la correlazione è del tutto assente, anche per settore o mercato di riferimento.

 

Nella seconda Info Data si possono comparare le performance delle singole società con l’euro/dollaro e vederne nel dettaglio la percentuale di ricavi. Per i dati geografici di vendita la fonte è FactSet.

Per approfondimenti e articoli leggere il Sole 24 Ore Plus di sabato 16 settembre 2017