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economia

Sessant’anni di commercio internazionale in 20 secondi

In un rapporto congiunto, Fmi, Organizzazione mondiale per il commercio (Wto) e Banca mondiale hanno riconosciuto che l’apertura agli scambi internazionali genera crisi occupazionali nei settori meno competitivi. Tocca però ai Governi farsene carico e non già erigendo muri tariffari, ma con politiche economiche e di sostegno adeguate.
La globalizzazione, ricorda il report, ha dato una spinta alla produttività (l’aumento dell’apertura agli scambi dell’1% genera una crescita della produttività dell’1,23%) e ha ridotto dei prezzi al consumo (tagliando di due terzi il costo del paniere di beni tipico della famiglie a basso reddito dei Paesi avanzati). Vantaggi diffusi, ma marginali, per lo più poco o per niente colti dal cittadino medio.

 

Il servizio Pubblic Data di Google raccoglie e aggiorna dataset provenienti dai alcuni dei principali istituzioni e centri di ricerca internazionale. Per il Wto la data visualization di Google ha messo in linea i dati sull’export degli ultimi 60 anni. Nell’Info Data abbiamo selezionato i dati export relativi a Italia, Cina, Uk e Usa. Come vedete si può apprezzare la crescita boom della Cina e il relativo rallentamento.