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economia

In Italia è ripresa la circolazione del contante dopo il lockdown.

La Bce si prepara all’emissione di un euro digitale, Il 12 ottobre ha aperto una consultazione pubblica “per confrontarsi con i cittadini il mondo accademico, il settore finanziario e le autorità pubbliche”.  I quasi 88 miliardi di euro di transazioni con carte di credito nel 2019 è molto probabile che aumenteranno sensibilmente alla fine dell’anno. L’intensificazione dell’uso della carta di credito è continuata nel post lockdown ed è destinata a proseguire. Tuttavia se analizziamo l’andamento del contante nei mesi successivi al lockdown ci accorgiamo che qualcosa è cambiato. Anzi, qualcosa non è cambiato.

Come  Infodata per misurare l’andamento del contante abbiamo deciso di riprendere un’analisi condotta da Adam, società attiva nel cash management in Italia.

Come si vede dai grafici il contante non è tornato ai livelli del 2019, tuttavia ad agosto la riduzione è stata del 17,46%, che rappresenta un recupero delle perdite di ben due terzi rispetto alla fase di lockdown. Possiamo ipotizzare che questa riduzione perduri finché permarranno misure restrittive legate al COVID-19

Secondo i dati di Adam si registra un‘importante ripresa nel mese di giugno, ma anche, inaspettatamente, un successivo calo in luglio, recuperato quasi completamente ad agosto, con una circolazione di contante meno contratta nel settore retail rispetto al settore ATM.

Una parziale spiegazione della riduzione di luglio, si legge nell’analisi, potrebbe essere una certa sovrastima della variazione di giugno dovuta al fatto che nel 2019 si è registrato un giorno lavorativo in più ed un lungo “ponte” (il primo dalla riapertura, da sabato 30 maggio a martedì 2 giugno). I dati infatti sono basati sulle date dei trasporti, che sono decisamente meno numerosi il sabato e la domenica. 

 

Nello specifico ci si riferisce a “Filiali” per tutto quello che riguarda le attività svolte presso le sedi bancarie, “Bancomat” per le operazioni effettuate agli sportelli automatici, “Retail” per quanto riguarda gli acquisti in esercizi commerciali e “Banca d’Italia” per le tutti i viaggi da e verso la Banca d’Italia.

Come anticipato, il dato complessivo dei primi due mesi dell’anno è abbondantemente sovrapponibile a quello del 2019, registrando differenze tutto sommato contenute (-1,8% a gennaio, +2,5% a febbriaio), mentre il cambiamento da Marzo in avanti è stato nettamente evidente.

Risulta infatti che lo scostamento minimo nel periodo di lockdown sia appunto quello del primo mese, a fronte di una diminuzione pari al 35,4%, culminata poi con un calo del 52,7% in aprile, ritornando infine poco sotto il 40% nel mese di Maggio, quando le misure ristrettive sono state allentate per la prima volta.
Il periodo estivo, durante il quale si è tornati ad un clima di minori restrizioni, ha visto la riduzione del denaro contante assestarsi su una forbice che spazia dal 16,3% di giugno al -22,1% di luglio, segno di una ripresa – non tanto sull’anno scorso, quanto sui mesi precedenti – figlia appunto della riapertura a seguito dell’abbattimento della curva di contagio.

Esaminando le singole tipologie di movimentazione, l’impatto negativo maggiore è stato registrato per quanto riguarda gli sportelli Bancomat durante Aprile (-62,6%), distaccando le altre categorie di circa 10 punti percentuali, analogamente a quanto è avvenuto per Marzo quando il gap con le altre realtà ha raggiunto addirittura i sedici punti (rispetto al -48,5% puntuale).
L’unico caso di controtendenza con il 2019 si è verificato in giugno nell’ambito retail con un incremento del 14,4%, primo segnale “in verde” nelle categorie esaminate a distanza di quattro mesi dall’11,9% sempre di pertinenza retail che aveva trainato il mese al +2,5% complessivo.

Il contante è calato in modo più indipendente dalla diffusione locale del contagio
È interessante notare che, dal punto di vista geografico, non si registra più la sovrapposizione con la diffusione del contagio, che ha continuato a colpire più duramente le regioni del nord. Interessante da questo punto di vista il caso del Friuli-Venezia Giulia e del triveneto in generale, in cui si è registrato un calo molto consistente nella circolazione del contante, nonostante l’incidenza della pandemia non fosse tra le più alte, come si evince dall’ultima figura, che mappa il numero di positivi al 31 agosto.

Nei grafici è infatti presente un controllo (stile telecomando con play e stop) con il quale si può pilotare l’evolversi della situazione per vedere a quanto ammontino le riduzioni percentuali in ogni regione.

Senza grosse sorprese, l’andamento è chiaramente in linea con il grafico precedente, quindi assolutamente improntato ad una flessione considerevole, anche se come si percepisce dalla legenda, spunta un po’ di verde che vi invitiamo a scovare navigando i numeri fino ad agosto per capire quale sia il caso per cui si assiste ad una piccola crescita pari al 3,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.