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tecnologia

Gli smartphone e i social stanno cambiando le interazioni sociali nelle economie emergenti?

 

Gli smartphone e i social media stanno cambiando le interazioni sociali nelle economie emergenti? Un sondaggio condotto da Pew Research Center su 28.122 adulti di 11 nazioni sparse per quattro continenti, ha rilevato che in tutti i paesi esaminati, coloro che usano gli smartphone – e in particolare quelli che usano i social media – hanno maggiori probabilità rispetto a quelli che usano telefoni meno sofisticati o che non hanno affatto telefoni, di interagire regolarmente con persone di diversi gruppi religiosi, opinioni politiche, etnia e livello socio economico.

In ogni modo l’81% (si tratta di un valore mediano) degli utenti di social media afferma di possedere o condividere uno smartphone.

Il 57% degli utenti  messicani riferisce per esempio di interagire frequentemente o occasionalmente con persone di altre religioni, rispetto al 38% registrato fra coloro che non usano lo smartphone: una differenza di ben 19 punti percentuali. In India il 70% di chi possiede uno smartphone è portato a interagire con persone di un altro credo, contro il 53% di chi non utilizza questo strumento. In Kenia le percentuali sono rispettivamente del 60% e del 43%.

Un divario simile si riscontra anche fra quanti dialogano con persone appartenenti a diversi partiti politici: lo fa regolarmente il 56% dei colombiani che usano smartphone rispetto al 34% di chi non li usa, il 37% dei tunisini con smartphone rispetto al 15% dei non utenti, e il 46% dei messicani connessi rispetto al 25% dei non connessi. In India e in Kenia il gap è del 17%, in Sud Africa del 16%.

I possessori di smartphone hanno anche 24 punti percentuali in più di probabilità di interagire con persone con diversi livelli di reddito e 17 punti in più di probabilità interazione con persone di diversi gruppi etnici. Il 52% degli utenti di social media messicani per esempio interagisce regolarmente con persone con un livello di reddito diverso rispetto al 28% fra i non utenti.

Dai dati emerge anche un divario di genere per quanto riguarda i benefici nell’utilizzo dello smartphone: in queste 11 economie emergenti, gli uomini sono risultati più propensi delle donne a dialogare virtualmente con persone diverse da loro. Sempre gli uomini usano maggiormente questo strumento per informarsi sulla politica, per cercare lavoro e fare acquisti online.

In generale, uomini, giovani e coloro che hanno almeno un’istruzione secondaria hanno maggiori probabilità di incontrare persone diverse da loro, indipendentemente dal tipo di differenza misurata. Ad esempio, la maggioranza dei kenioti con almeno un’istruzione secondaria afferma di interagire regolarmente con persone con diversi livelli di reddito (66%), etnie (58%), convinzioni religiose (62%) e affiliazioni politiche (57%). I kenioti con livelli di istruzione inferiori hanno meno probabilità di interagire regolarmente con ciascuno di questi gruppi.

Va precisato però che non ci sono solo conseguenze positive dell’uso dei social network nel confronto con gli altri. Come indicano i risultati di un precedente rapporto del Pew Research Center, la rete polarizza le opinioni, acutizzando lo scontro verbale fra persone per esempio con diverse opinioni politiche.

Ma nel dettaglio, volendo tracciare un denominatore comune, come viene usato lo smartphone nelle economie emergenti? Una mediana del 91% degli utenti di smartphone in questi paesi utilizza anche social media o app di messaggistica. Molti utenti utilizzano i loro smartphone anche per trovare nuove informazioni, per la maggior parte su salute e istruzione: una media del 61% degli utenti di telefonia mobile afferma di aver utilizzato i propri telefoni nell’ultimo anno per cercare informazioni su salute e medicine per se stessi o le proprie famiglie. Una percentuale ben maggiore rispetto a chi riferisce di usare lo smartphone per leggere notizie sulla politica o per cercare lavoro.