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politica

L’Europa e noi: Italia primo beneficiario del Fondo di solidarietà

 

Nell’infografica, gli importi per ciascun intervento nei Paesi membri dell’Unione europea.

Qualche giorno fa abbiamo ricordato il decimo anniversario del drammatico terremoto che colpì L’Aquila nella notte del 6 aprile 2009. Quasi nessuno ricorda più che nei mesi immediatamente successivi i primi interventi di emergenza e di ricostruzione furono finanziati dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea (Fsue). Creato nel 2002, è nato per rispondere alle grandi calamità naturali ed esprimere la solidarietà europea alle regioni colpite all’interno dell’UE. Fu istituito dopo le gravi inondazioni che devastarono l’Europa centrale nell’estate di quell’anno. Da allora è stato utilizzato ben 80 volte in risposta a diversi tipi di catastrofi, tra cui inondazioni, incendi forestali, terremoti, tempeste e siccità. Finora sono stati erogati  5,24 miliardi di euro a favore di 24 paesi europei. Metà di queste risorse sono state andate all’Italia che è di gran lunga, purtroppo, il primo beneficiario.

L’intervento del fondo nel terremoto dell’Aquila, pari a 494 milioni di euro, fu a lungo il più rilevante, fino a quando questo triste primato non fu superato prima dall’intervento dopo il terremoto che colpì l’Emilia e poi da quello dell’Italia centrale che colpi Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

Tra le opere realizzate all’Aquila con i fondi della solidarietà europea, ci sono il progetto C.A.S.E. e il progetto M.A.P., abitazioni e moduli abitativi provvisori per accogliere 15mila sfollati. Così come con i fondi Ue sono state realizzate le scuole. Questi interventi sono stati completati nel 2010.

Negli anni successivi, per le aree terremotate sono stati modificati i programmi del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) che ha destinato 53 milioni (88 con il cofinanziamento nazionale) per il finanziamento di più di 800 progetti, di cui 427 a sostegno delle piccole e medie imprese del territorio aquilano, nella manifattura, nel turismo, nell’artigianato, e 38 nei servizi pubblici (sanità, servizi sociali e amministrazione). Le risorse europee sono state usate anche per ricostruire le antiche mura della città, il tribunale e gli impianti sportivi.