Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
politica

Elezioni europee 2019: i Verdi piacciono a tutti. Ma sono “esportabili”?

La sinistra europea sembra in crisi un po’ ovunque. Ultimamente però le sorprese sono arrivate dai verdi, che in Germania ma non solo hanno ottenuto risultati niente male. Nel paese teutonico, per esempio, secondo gli ultimi sondaggi essi sono ormai il secondo partito.

 

Quanto può essere d’ispirazione questo per la politica italiana? Un modo per capirlo è prendere risultati e piattaforme dei vari partiti verdi, e fare qualche confronto con l’Italia. Considerando il consenso alle urne, nelle elezioni del 2018 nessun partito ecologista ha eletto deputati o senatori, mentre l’ultimo a farlo era stato Sinistra Ecologia e Libertà nelle politiche precedenti del 2013. Questo rende i verdi italiani fra i più deboli: quelli tedeschi hanno preso quasi il 10% nel 2017, e in effetti non sono neppure i più quotati.

 

 

 

I ricercatori del Manifesto Projec hanno raccolto dati sui risultati elettorali di tantissimi partiti, indietro per parecchi anni, oltre ad analizzare i loro programmi per cercare di quantificare temi, argomenti e problemi attraverso cui hanno cercato i voti degli elettori.

 

Attraverso queste statistiche scopriamo allora che la situazione recente dei verdi italiani non è un’eccezione: fra tutte le nazioni principali essi non hanno mai raggiunto un livello particolarmente elevato di consenso. In paesi come Austria o Germania, d’altronde, non solo i verdi partivano da una tradizione consolidata ma di recente i loro voti appaiono ancora  in crescita.

 

Questo potrebbe rendere difficile per la politica italiana cercare di imitarne il successo: un compito reso ancora più complicato dalla presenza del Movimento 5 Stelle – che non si può definire un partito ecologista classico ma certamente da questa famiglia ha preso in prestito molte delle istanze politiche di base.

 

Il rovescio della medaglia è che ora esso si trova al Governo, posizione che lo pone alla prova dei fatti. Se il Movimento non dovesse apparire in grado di dare seguito alle tantissime promesse elettorali, come per esempio sta già provando il caso dell’approvazione del TAP, gli elettori interessati a questo genere di istanze potrebbero facilmente andare altrove.

 

 

Per capire come i partiti verdi di successo sono arrivati a questo risultato, uno dei modi può essere guardare al loro programma elettorale. Naturalmente la questione è molto più complicata di così, e questo non può essere in alcun modo l’unico elemento. Contano, s’intende, un numero enorme di fattori sociali, politici, economici e culturali che è impossibile sintetizzare in numeri. Chiarito questo, resta fuor di dubbio che le posizioni politiche sono importanti; per cui vedere cosa dicono ci consente di fare almeno qualche piccolo passi in avanti.

 

Fra le tante possibili, le più ovvie da verificare sono proprio le istante ambientaliste. I ricercatori del Manifesto Project hanno contato quanto spesso, nei programmi elettorali dei partiti, ricorrono frasi riferite alla protezione dell’ambiente. Lo stesso si può fare per tanti altri temi, tutti raccolti nelle statistiche pubblicate dal progetto.

 

Un altro asse tradizionale di analisi è quello economico, e per esempio in questo caso possiamo misurare quanto spesso i verdi hanno fatto riferimento a politiche tradizionalmente di sinistra come la pianificazione dell’economia.

 

Facendo questo per tutte le elezioni per cui sono disponibili dati, in un periodo di circa trent’anni, troviamo che i verdi italiani sono fra quelli che più di frequente fanno riferimento a istanze ecologiste nel loro programma. Quelli tedeschi o austriaci, pur più di successo in termini di consenso elettorale, sembrano averne parlato molto meno. Dal punto di vista economico, invece, i partiti ecologisti nel nostro paese sembrano più propensi a preferire l’intervento dello stato nell’economia rispetto a francesi o tedeschi, molto di più degli austriaci ma meno degli inglesi.

 

Questo non indica concretamente quanto essi hanno fatto per rispondere ai problemi di cui parlano, perché per arrivare alle leggi poi contano i rapporti di forza nella coalizione di governo, ma quanto meno mostra in che modo i partiti cercano di attirare i voti degli elettori.

 

 

Se in media circa un quarto del programma dei verdi italiani, storicamente, parlava di ambiente, nel tempo questo approccio ha oscillato molto. Durante gli anni ‘90 è arrivato a occupare anche quasi metà del totale, mostrando un’enorme preferenza del partito per il tema – diverse volte superiore a quella dei corrispettivi esteri.

 

 

Lo stesso esercizio si può fare per altri due temi significativi, ovvero il pacifismo e i rapporto con l’UE. In media i verdi italiani non sono stati particolarmente europeisti, anzi, e rispetto agli altri hanno mostrato invece minore interesse per il tema della pace.

 

 

La media storica nasconde però tendenze opposte, per esempio, fra verdi tedeschi e italiani. I riferimenti positivi all’Unione Europea erano comparsi nel nostro paese a metà degli anni ‘2000, ma poi si sono ridotti di moltissimo dopo la crisi economica.

 

Il contrario è successo in Germania, dove invece i verdi sembrano essere diventati nel tempo più europeisti. Ai lati positivi dell’unione, nelle ultime elezioni, essi hanno dedicato il maggior spazio dagli anni ‘80 in poi.

 

 

Visto il successo recente proprio dei tedeschi, diventa interessante fare qualche confronto più preciso proprio fra i nostri verdi e i loro. Sorprende intanto che alle elezioni più recenti incluse nei dati nessuno dei due partiti si è occupato di protezione ambientale come primo tema: in Germania si è parlato di uguaglianza, in Italia di attività culturali. Aspetto di minor peso, ma comunque forse cruciale, è che nei rapporti con l’Europa fra i verdi italiani emergono anche diverse posizioni di critica esplicita – cosa che in Germania invece non troviamo.

 

 

Sia in Italia che in Germania i temi strettamente ambientali sono diventati meno rilevanti, nei programmi elettorali ambientalisti, ma nel nostro paese il caso è stato molto più forte. Selezionando uno specifico tema, nel grafico che segue, è possibile seguire quanto spazio gli è stato dedicato dai manifesti elettorali lungo tutta la vita dei partiti verdi.

 

 

Nota metodologica: per l’Italia come partito recente è stato considerato l’ultimo a entrare in parlamento, ovvero Sinistra, Ecologia e Libertà nel 2013; per gli anni precedenti invece il database di Project Manifesto ha considerato i Verdi.