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economia

“Bio is the new black”: nel 2017 il biologico è cresciuto a doppia cifra

«Consumare meno, ma consumare meglio» è questo l’imperativo del consumatore di oggi, in un periodo nel quale l’attenzione alla qualità del prodotto e a un’alimentazione sana è sempre più rilevante. Il paradigma del salutismo – che sta rivoluzionando il mercato del Food&Grocery – si esplicita per il 21,2% delle famiglie (nelle quali c’è almeno un componente che mangia cibi biologici), nell’acquisto di questi prodotti. Una progressiva qualificazione delle abitudini di consumo, confermata dal trend positivo registrato dal comparto bio: +16% per Iper e Super mercati nei primi dieci mesi del 2017.

 

IL BIOLOGICO

Da prodotto di nicchia a presenza importante nel carrello degli italiani, il biologico arriva a pesare il 3,4% delle vendite totali dell’alimentare e costituisce uno dei principali elementi di crescita dei fatturati della distribuzione: +21,9% di referenze vendute in media in un supermercato e +29,3% negli ipermercati rispetto al 2016.

L’aumento delle vendite di questi prodotti contribuisce di 0,5 punti alla crescita del settore in generale (+4,2%), dove un ruolo di primaria importanza è giocato dalla Marca del Distributore che ha saputo reagire subito alle nuove esigenze della domanda.

 

L’IDENTIKIT DEL CONSUMATORE

Sono 20,5 milioni le famiglie che hanno comprato almeno un prodotto biologico nel 2017 e di queste 5,2 milioni (il 25,1%) con frequenza settimanale, realizzando il 76,2% degli acquisti.

Nello specifico è possibile disegnare un profilo abbastanza preciso del “consumatore tipo”: sono prevalentemente famiglie del Nord Italia, composte da 3/4 persone, con un’età compresa tra i 35 e i 54 anni e un reddito vicino o superiore alla media. Perché a fare la differenza, oltre alla qualità del prodotto, è anche il prezzo: le promozioni sui prodotti bio sembrano infatti giocare un ruolo sempre più importante, con un aumento di intensità dal 21% al 22,2%.

LA VARIABILE DEL PREZZO

Se è consapevolezza diffusa che un prodotto bio costa di più, in media, rispetto alla sua variante “tradizionale”, è vero anche che negli ultimi mesi si è innescato un trend di riduzione del prezzo di alcune categorie (9 su 20 di quelle indicate in tabella) quali ad esempio le uova, l’olio di oliva e la frutta fresca.

Tuttavia la variabile del prezzo – nonostante risulti ancora un elemento significativo per il consumatore – sembra oggi perdere parte della sua rilevanza quando la contropartita offerta in cambio di una determinata somma di denaro è un prodotto salutare e di qualità superiore.