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finanza

Le piccole startup che innovano il negozio sfidano i big dell’e-commerce

Quello del 2017 sarà il primo Natale in cui le vendite digitali durante le festività supereranno i 100 miliardi di dollari. Le stime sono di Adobe e eMarket (+13,8%). Ben più ottimista è Deloitte, che prevede vendite in aumento tra il 18% e il 21% per un totale di 114 miliardi di dollari. A fare la parte del leone sarà Amazon, per la quale sono stimati incrementi tra il 30 e il 40% sulle vendite 2016. Secondo NetElixir potrebbe raggiungere i 28,5 miliardi di dollari di fatturato natalizio.
Contro giganti di questo calibro si muovono i retailer tradizionali, in cerca del loro spazio anche nell’e-commerce e allo stesso tempo di innovazione negli store. E quali migliori alleati se non le startup che stanno cercando soluzioni innovative per i negozi “fisici”? In questa direzione stanno crescendo a livello internazionale i finanziamenti in società innovative che concentrano la propria attività su soluzioni di digital innovation in store, l’altra faccia della digital innovation nel retail. Da un lato, infatti, per il commercio al dettaglio innovazione digitale è ancora sinonimo di e-commerce, scenario a sua volta in evoluzione con colossi del calibro di Amazon che mostrano un interesse strategico per il canale fisico, come dimostra la recente acquisizione della catena Whole Foods Market. Dall’altro, Retail 4.0 significa anche innovazione nel negozio con l’obiettivo di supportare la customer experience, massimizzare la profilazione dei clienti, migliorare la gestione del punto vendita.
Le startup attive su questo fronte a livello internazionale hanno registrato nel secondo quadrimestre del 2017 un minore numero di operazioni ma una crescita complessiva dei finanziamenti del 20%, arrivando a 32 deals per 229 milioni di dollari, secondo CB Insights. Tra queste specialmente startup che forniscono tecnologia a retailer tradizionali, in particolare sensori per tracciare l’attività interna al punto vendita, software, sistemi di monitoraggio del magazzino e degli scaffali. Il finanziamento più alto? 64 milioni di dollari a Trax, una startup che utilizza sistemi di visione computerizzata per tracciare l’attività in store.
Per quanto riguarda l’Italia, la diffusione delle innovazioni digitali, soprattutto a supporto della customer experience nello store, è in crescita, ma il processo di trasformazione del retail italiano è ancora lento. Secondo quanto emerso dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, la percentuale dei top retailer che ha sviluppato almeno un’innovazione digitale nel front end a supporto della customer experience nel negozio è passata infatti dall’80% del 2016 al 91%, ma solo il 42% dei grandi retailer considera l’innovazione un fattore chiave per competere e avere successo e ha una strategia digitale. E ancora, la spesa in digitale dei top retailer passa dal 18% del totale degli investimenti annuali nel 2016 al 20% nel 2017.
Sul fronte del contributo delle startup allo store del futuro, da uno studio congiunto dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail con quello Startup Hi-Tech emerge che sono 33 le startup italiane finanziate a partire dal 2014 e fino ad ottobre 2017. Sei le direttrici dell’attività delle startup che si confermeranno di tendenza anche il prossimo anno: semplificazione e velocizzazione del processo d’acquisto, sviluppo di un customer journey, fidelizzazione del cliente, personalizzazione dell’esperienza d’acquisto, innovazioni che integrino il negozio con gli altri canali di vendita. Per l’anno prossimo l’84% del campione dichiara interesse a migliorare l’esperienza in store investendo in innovazioni digitali come sistemi di cassa evoluta e mobile POS.