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economia

Chi vive in città fa più fatica a pagare il mutuo?

Prima che piovano, legittime, le critiche: sì, è abbastanza intuitivo che chi vive in città abbia più difficoltà di chi abita in campagna a onorare le rate del mutuo. Banalmente, perché le case costano di più nei contesti urbani che in quelli rurali. Il punto, in realtà, è quantificare questa difficoltà. E, grazie ai dati forniti da Eurostat, vedere in quali Paesi europei i problemi sono maggiori.

L’istituto europeo di statistica ha rilasciato nei giorni scorsi i dati, aggiornati al 2016, relativi a quello che definisce “Housing cost overburden rate“. In pratica, si tratta della percentuale di persone che spendono più del 40% per il mutuo o l’affitto. Eurostat li fornisce distinguendo la situazione di chi vive in città, in periferia o in campagna. Ora, per quanto riguarda l’aggiornamento al 2016 mancano i dati italiani. InfoData ha deciso così di concentrarsi su quelli relativi al 2015, così da poter prendere in considerazione anche la situazione nel nostro Paese. Ed il quadro che emerge è questo:

 

Intanto, come funziona il grafico. Per ogni Paese sono rappresentati tre punti: uno rosso per chi vive in città, uno blu per chi abita in periferia, uno verde per chi sta in campagna. Più un punto si trova in alto sul grafico, maggiore è la percentuale di coloro che spendono più del 40% del proprio reddito per la casa in cui vivono.

Come si può notare, in generale è chi vive in città a trovarsi maggiormente in difficoltà per quanto riguarda mutuo o affitto. Certo, non mancano le eccezioni, come quelle rappresentate da Bulgaria, Romania, Lituania e Croazia. A livello europeo, in media il 13,3% di chi vive in città spende più del 40% del proprio reddito per la propria abitazione. Significa che più di una persona su otto deve destinare a questa voce di bilancio almeno i due quinti dello stipendio. Succede lo stesso al 10,6% di chi vive in zone periferiche e al 9,1% di coloro che abitano invece nelle zone rurali.

La situazione italiana presenta percentuali inferiori a quelle medie continentali. L’11,4% dei cittadini spende più del 40% del proprio reddito in mutuo o affitto. Lo stesso avviene per il 7,7% di chi abita in periferia e per il 6% di chi vive in campagna.

La situazione più grave è quella che si vive in Grecia. Nel Paese devastato dalla crisi economica, la percentuale di chi deve investire due quinti dello stipendio per avere un tetto sopra la testa si aggira intorno al 40%, a prescindere dal fatto che si viva in contesti urbani o rurali.

Non c’è però solo la crisi economica a spiegare questa incidenza dei costi legati all’abitazione sul reddito. Non foss’altro perché al secondo posto si trova la Danimarca, sempre in testa alle classifiche sulla qualità della vita, è la Germania, probabilmente il Paese europeo che prima degli altri si è messo alle spalle la crisi.

Eppure a Copenhagen il 22% dei residenti spende due quinti dello stipendio per la propria casa. Mentre a Berlino succede al 19% degli abitanti. Segno che la Hygge, lo stile di vita danese, ha un costo. E che se l’economia marcia, come in Germania, c’è comunque chi rimane in difficoltà. Perché, ovviamente, se la casa si prende il 40% del reddito, rimane meno spazio per altre spese e per il risparmio.