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economia

Crescita economica e povertà in Germania. I numeri

Il sondaggio condotto dall’istituto di ricerca bavarese Ifo sulla fiducia delle imprese nelle tre settimane prima delle elezioni ha mostrato ieri un inatteso calo nel mese di settembre. L’incertezza «può allargarsi» dopo il voto, ha detto l’economista dell’Ifo, Klaus Wohlrabe. E un fattore importante nel prossimo futuro potrebbe essere anche l’indebolimento, per una possibile riconferma, di una figura rispettata dall’establishment economico come il ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, a causa delle difficoltà della trattativa per la prossima coalizione di Governo e delle pretese dei possibili partner di Governo. L’economia tedesca gode peraltro di ottima salute. Secondo Allianz, dovrebbe crescere del 2% sia nel 2018 sia nel 2019, anche se la Bundesbank vede un rallentamento nella seconda parte di quest’anno rispetto al primo semestre. La disoccupazione, al 3,8%, è ai minimi dall’inizio degli anni 90, e i salari, a lungo compressi, cominciano a dare qualche segnale di ripresa. L’altro indice sulla fiducia delle imprese, il Pmi, diffuso la settimana scorsa, è ai massimi degli ultimi sei anni e mezzo. L’indice Ifo è sceso invece a 115,2 a settembre da 115,9 di agosto, quando era attesa quanto meno una sua stabilizzazione. I dati più positivi vengono dalle costruzioni, che si avvantaggiano dei bassi tassi d’interesse, e dalla distribuzione, grazie all’ottimo andamento del mercato del lavoro e alla risalita dei salari.

Articolo sul Sole 24 Ore del 26 settembre 2017