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cronaca

Ecco come i social network possono aiutare a tenere traccia dei danni dell’Uragano

Il Mit Urban Risk Lab ha lanciato una piattaforma open source che aiuterà i residenti e funzionari governativi a tracciare le inondazioni nella contea di Broward, in Florida. La piattaforma, RiskMap.us, viene utilizzata per consentire sia ai residenti che a chi sarà chiamato a gestire l’emergenza di ottenere informazioni più efficaci sulle condizioni di inondazione  (quasi in tempo reale). La mappa è in croudsourcing, vale a dire: i residenti  possono aggiungere informazioni alla mappa pubblicamente attraverso i social media. Utilizzando Twitter, Facebook e Telegram, possono così inviare un messaggio diretto al chatbot di Risk Map. Il chatbot risponde agli utenti con un solo link che consente di caricare informazioni, tra cui la posizione, la profondità dell’inondazione, una foto e una descrizione. Questo tipo di strumenti sono stati utilizzati anche in Indonesia durante un alluvione all’inizio dell’anno. Circa 300mila utenti inviarono segnalazioni tramite un’integrazione con l’applicazione di Uber. Quello del Mit non è il primo progetto che si occupa di tracciare le segnalazioni di aiuto. Facebook, per esempio,  dopo il Safety Check, con cui gli utenti possono rassicurare amici e parenti sulle proprie condizioni, ha potenziato anche le mappe dei disastri, ad uso delle organizzazioni che devono prestare i soccorsi.

Come funziona? Attualmente la copertura del progetto è garantita solamente per la Contea di Broward in Florida, a nord di Miami. La mappa serve per raccogliere informazioni  e non ha contatti diretti con chi si occupa dell’emergenza.