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La Juve, il Real e il Triplete. I numeri del match di Champions

 

Scriveva John Locke nel Saggio sull’intelletto umano: “La felicità dunque nel suo massimo grado è il sommo piacere di cui siamo capaci, e l’infelicità il sommo dolore”. La prendo alla lontana ma dovete capire un povero interista che si trova a scrivere un pezzo sulla finale di Champions Juve-Real, quella che potrebbe regalare ai bianconeri il trofeo più prestigioso e, soprattutto, il Triplete che rimaneva l’unica specificità nerazzurra, capace di dare un senso a una vita di sofferenze e delusioni.

Per l’occasione, grazie alle statistiche fornite dal sito della UEFA, ci sono un po’ di numeri da mettere uno in fila all’altro per capire chi arriva meglio all’appuntamento di Cardiff.

A livello puramente generale, le due squadre hanno un record stagionale molto simile:

FOTO 1

I bianconeri non sono mai stati sconfitti durante la stagione, mentre le merengues hanno subito un pesante tracollo in Germania, contro il Wolfsburg, nell’andata dei quarti di finale che ha rischiato di compromettere il passaggio del turno a CR7 e soci.

Il Real Madrid segna molto più della Juve, come testimoniano i 32 goal segnati contro i soli 17 dei bianconeri. I blancos usano molto di più testa (letteralmente) e tirano parecchi più corner della Juve (6.5 è la media a partita, contro i 4.8 dei ragazzi di Allegri). Il gioco sulle fasce spinge il Real, tramite incursori come Marcelo, a crossare tantissimo: sono 284 i tentativi contro i 239 della Juventus.

Solo Candreva, da solo, è riuscito a fare meglio durante la stagione centrando ripetutamente i difensori delle squadre avversarie (nota di chi scrive: intento velatamente ironico-polemico del breve inciso).

Possiamo inoltre tranquillamente affermare ciò che tutti i tifosi anti-juventini sussurrano al mattino appena svegli: “Rigore per la Juve!”.

Nello speciale confronto a livello di penalties, infatti, i bianconeri vincono per 3 a 0.

Scendendo più nel dettaglio dei dati riguardanti il reparto d’attacco, si nota subito la straordinarietà di Cristiano Ronaldo che, con i suoi 10 goal, doppia Gonzalo Higuain (avendo giocato solo una partita in più). CR7 ha l’impressionante media di 0.83 goal a partita, contro i 0.45 del Pipita.

Per l’occasione, ci siamo presi anche la briga di inventare l’inutile statistica dei goal al minuto, che potremmo chiamare il Gabigol Effect, in onore dell’uomo più pagato per una sola rete (a porta vuota, da due metri) siglata in serie A. Con Pjaca infortunato, la Juve deve stare attenta a Morata, vero rapinatore dell’area di rigore e cecchino fast and furious del goal.

Sempre all’insegna dei dati che qualcosa vogliono dire ma sono sempre difficili da interpretare, ecco a voi la tabella relativa alla corsa dei giocatori di Juve e Real.

Spicca un modo diverso di correre delle due squadre: la Juve ha prevalentemente difensori (più Khedira) in cima alla classifica, mentre il Real conta molto sui polmoni in mezzo al campo, da Casemiro a Kroos o Modric (più Varane).

Per quanto riguarda la media a partita, il Real corre circa 170 km mentre la Juve ne fa 175, in grado di colmare la distanza tra l’Inter e la decenza

(nota di chi scrive: questo è il leit motiv della malinconia).

Ma per concludere, vale la pena sbilanciarsi?

Noi, che siamo tetragoni alla sventura e sbarazzini nell’arte della previsione, rispondiamo di sì. E lo facciamo attraverso un ultimo dato, che mostriamo qui di seguito:

La Juve, e lo sappiamo, ha una difesa imperforabile: segnerà molto meno del Real, e lo abbiamo già visto.

Ma subisce anche pochissimo: 3 goal contro i 17 dei galacticos.

C’è un rapporto molto indicativo, spesso altamente correlato alla probabilità di vittoria: è quello tra goal fatti e goal subiti. Se il Real Madrid registra un onesto 1,88, la Juve ha in questo caso un fantastico 7.

Quindi, diciamo con chiarezza “Juve”, convinti di una vittoria netta e senza patemi.

La letteratura finanziaria parlerebbe di emotional hedging, che il De Sanctis avrebbe tradotto con un più azzeccato: “gufare come se non ci fosse un domani”.