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economia

G20: scopri dove e quanto cresce il commercio internazionale

La notizia positiva è che per il terzo trimestre consecutivo crescono le esportazioni. Quella negativa è che il volume degli scambi internazionali che coinvolgono i Paesi del G20 rimane ancora inferiore del 10% rispetto ai livelli raggiunti prima della crisi. In Italia il saldo tra export e import resta positivo, ma l’ultimo trimestre del 2016 ha visto una leggera contrazione delle esportazioni.

 

Dicono questo le statistiche sul commercio internazionale aggiornate all’ultimo trimestre dello scorso anno e pubblicate nei giorni scorsi dall’Ocse. Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo che smorza ogni entusiasmo che possa nascere leggendo i dati. Spiegando, in una nota stampa, in maniera molto chiara che «gli scambi commerciali rimangono inferiori di circa il 10% rispetto ai livelli pre-crisi». Anzi, se si guarda all’andamento degli ultimi due anni, è possibile notare come le importazioni e le esportazioni dei Paesi del G20 siano andate calando fino a fine 2015, per poi tornare a crescere lo scorso anno. L’andamento è visualizzato in questa infografica:

 

 

I pallini rossi indicano il valore delle esportazioni, quelli rossi quelli relativi alle importazioni. In alto sul grafico sono indicati i trimestri. E utilizzando i filtri è possibile scegliere i dati da visualizzare. Di default l’infografica presenta in alto in numeri dei Paesi Ocse e in basso quelli dell’Italia. Un andamento, quello italiano, che in buona sostanza riflette quello delle venti nazioni più industrializzate. Con una differenza però molto importante: negli ultimi 9 trimestri il vlaore delle esportazioni italiane ha sempre superato quello delle importazioni.

Esattamente come è avvenuto in realtà come la Cina e la Germania. E precisamente il contrario di quanto accaduto negli Stati Uniti, in Francia e nel Regno Unito, dove il valore complessivo delle importazioni ha superato quello delle esportazioni. Nel quarto trimestre dello scorso anno dall’Italia sono partite merci per un valore pari a 116,6 miliardi di dollari, con una riduzione dello 0,7% rispetto ai 117,4 del trimestre successivo. Una contrazione arrivata dopo tre trimestri consecutivi di crescita. Mentre, sul fronte delle importazioni, l’ultimo quarto dello scorso anno ha visto l’ingresso di merci per un valore pari a 102,8 miliardi di dollari, in aumento dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.

Numeri che dicono che le esportazioni italiane rappresentano il 3,7% di quelle dei Paesi del G20. Mentre le importazioni riguardano il 3,3% del volume degli scambi delle venti nazioni più industrializzate. O, detto altrimenti, un dollaro su trenta viene usato per pagare merci che partono o che arrivano dall’Italia.