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economia

Cresce la raccolta differenziata in Italia: ecco i Comuni virtuosi

Cresce la raccolta differenziata in Italia. Lo dice la classifica sui Comuni “ricicloni” 2016: sono 1.520 i Comuni campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, per quasi 10 milioni di abitanti (il 16% dell’Italia). La classifica vede al primo posto Tortorella, un piccolo paese in provincia di Salerno. Qui il residuo secco procapite è di 11,8 chili all’anno per abitante. Significa, in pratica, che tutti gli altri rifiuti sono stati invece riciclati. Salerno e Trento guidano la classifica del 2016: nella top ten dei ricicloni ci sono 4 Comuni della provincia campana e cinque della provincia di Trento.
Quest’anno Legambiente ha introdotto dei nuovi criteri nella classifica: per entrare nella rosa della gestione sostenibile dei rifiuti di Comuni ricicloni, non solo si deve rispettare l’obiettivo di legge del 65% sulla raccolta differenziata ma si deve anche puntare sulla qualità e sulle politiche di prevenzione. Per questo nelle graduatorie, suddivise su base regionale e per capoluoghi, sopra e sotto i 10mila abitanti, compaiono solo quei comuni ricicloni i cui cittadini hanno conferito nel contenitore del secco meno di 75 Kg all’anno di rifiuto non riciclabile. Nel rapporto sono comunque elencati tutti i comuni (1520 come quelli dello scorso anno) che, rispettando gli obiettivi stabiliti dal Dlgs 152/06, hanno differenziato e avviato a riciclaggio almeno il 65% dei rifiuti prodotti.
Il report annuale sul riciclo dei rifiuti realizzato da Legambiente riserva una bella sorpresa: crescono i comuni Rifiuti free, quelli che oltre a essere ricicloni, hanno deciso di puntare sulla riduzione del residuo non riciclabile da avviare a smaltimento. Sono ben 525, contro i 356 dello scorso anno, le realtà che producono meno di 75 chilogrammi annui per abitante di rifiuto secco indifferenziato, (pari al 7% del totale nazionale), per una popolazione che sfiora i 3 milioni di cittadini.
A livello geografico, il Nord Italia è al top con i suoi 413 comuni Rifiuti free, pari al 79% del totale. Segue il Sud con 87 municipi (pari al 17% del totale) e il Centro con 25 (pari al 5%). Le regioni che superano la media nazionale del 7% di Rifiuti free rispetto al totale sono invece: il Veneto (con il 35% di comuni Rifiuti Free), il Friuli-Venezia Giulia (29%), il Trentino-Alto Adige (17%) e la Campania (9%). Mancano all’appello solo Valle d’Aosta, Umbria, Puglia e Sicilia dove non ci sono Comuni con alta percentuale di differenziata e bassa produzione di rifiuto secco residuo.

 

Ultimi commenti
  • luigi |

    La colpa non è delle industrie che producono imballaggi, ma della gente che continua a comprare quei prodotti……l’uomo è nato fruttariano e non onnivoro…..sveglia gente continuate a lamentarvi e poi mangiate di tutto e di piu’ fregandovene di quale impatto ambientale ha quel cibo sul vostro corpo e sul pianeta….informatevi grazie

  • luigi |

    La colpa non è delle industrie che producono imballaggi, ma della gente che continua a comprare quei prodotti……l’uomo è nato fruttariano e non onnivoro…..sveglia gente continuate a lamentarvi e poi mangiate di tutto e di piu’ fregandovene di quale impatto ambientale ha quel cibo sul vostro corpo e sul pianeta….informatevi grazie

  • luigi |

    La colpa non è delle industrie che producono imballaggi, ma della gente che continua a comprare quei prodotti……l’uomo è nato fruttariano e non onnivoro…..sveglia gente continuate a lamentarvi e poi mangiate di tutto e di piu’ fregandovene di quale impatto ambientale ha quel cibo sul vostro corpo e sul pianeta….informatevi grazie

  • Eugenia |

    È vero. Ce la mettiamo tutta ma a volte è impossibile dividere i rifiuti. Sono i produttori degli incarti gli unici a conoscere la destinazione degli involucri. Se ci fosse scritto dove cestinarli noi saremmo capaci di riciclare al 100%

  • Eugenia |

    È vero. Ce la mettiamo tutta ma a volte è impossibile dividere i rifiuti. Sono i produttori degli incarti gli unici a conoscere la destinazione degli involucri. Se ci fosse scritto dove cestinarli noi saremmo capaci di riciclare al 100%

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