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finanza

Startup: molti “professionisti” e poche exit, ecco l’anomalia italiana


 

Oltre 5.800 startup, 41 incubatori certificati e almeno 100 concorrenti che si qualificano come tali. Ma pochi investimenti e meno di 10 exit sulle quasi 600 contate in Europa l’anno scorso, con un’incidenza pari a neppure un caso su 60. L’anomalia dell’innovazione italiana è descritta dal gap tra il mondo dei “professionisti delle startup” e le startup effettive, cioè le aziende con reali prospettive di crescita sul mercato. I primi aumentano con un ritmo simile alla media internazionale. Le seconde restano al palo, con pochi risultati degni di nota per fatturato e finanziamenti. Insomma, «ci sono più incubatori ed acceleratori che startup con reali prospettive di successo in Italia. E a qualcuno potrebbe venire il sospetto che nella corsa all’oro, chi guadagna è chi vende pale…

Articolo pubblicato venerdì 24 giugno sul Sole 24 Ore a pagina 31